Il
Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto per porre un freno all'
invio di
pubblicità indesiderata via fax. Dall'inizio del 2009 sono oltre 500 le segnalazioni già pervenute al Garante da cittadini e imprese che denunciano questa tecnica di
spam.
L'ultimo intervento dell'Autorità ha riguardato una società alla quale è stato vietato l'ulteriore
trattamento di dati personali, utilizzati senza consenso dei destinatari per l'invio di pubblicità indesiderata. L'Autorità ha imposto, inoltre, la
cancellazione di tutti i dati personali per i quali non risulti documentata la manifestazione del consenso all'invio di comunicazioni promozionali. L'azienda, nel corso dell'istruttoria, ha peraltro ammesso di aver ricevuto
20.300 richieste da parte di professionisti e imprese che chiedevano di non ricevere più
pubblicità e di essere cancellati dalla loro
banca dati. La mancata osservanza del provvedimento di divieto espone a
sanzioni penali e al pagamento di una somma che va da trentamila a centottantamila Euro.
Come altre imprese in precedenza, anche in questo caso la società ha affermato di utilizzare, per gli invii, nominativi estratti da
elenchi telefonici "categorici" pubblici (come Pagine Gialle o Pagine Utili). Questo consentirebbe, ad avviso delle imprese, di poter liberamente disporre di quei numeri per
comunicazioni promozionali.
Il Garante, al contrario, ha ancora una volta ribadito che l'uso di
sistemi automatizzati per inviare messaggi promozionali, come è il fax (ma il discorso vale anche per sms, mms, e-mail, etc.) impone la preventiva acquisizione del
consenso informato e specifico da parte dei destinatari, anche quando si tratti di dati estratti da elenchi categorici o da albi.
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