Che
Rupert Murdoch sia ai ferri corti con
Google è sotto gli occhi di tutti. La situazione è in stallo da quando il magnate della comunicazione aveva accusato il motore di ricerca di
appropriazione indebita di contenuti. Google aveva risposto che qualunque sito web può togliersi dall'indicizzazione utilizzando dei semplici
parametri tecnici. A suo rischio, aggiungiamo noi. Sì perchà© il non apparire in
Google News oggi equivale a non esistere nel mondo dei contenuti.
Ora si aggiunge un'altra azienda nel difficile rapporto Murdoch-Google, e non si tratta di un nome da poco:
Microsoft. Il colosso di Redmond avrebbe organizzato dei colloqui con
News Corp. e altri editori americani per "spostarne" i contenuti su
Bing, a discapito di Google. Ovviamente l'accordo comporta il pagamento di una certa somma agli editori che, in questo modo, potrebbero
monetizzare in altro modo dai propri contenuti, senza dipendere solo dall'utente finale.
L'ingresso di Microsoft potrebbe seriamente danneggiare Google. Infatti se l'intesa andasse in porto grandi nomi dell'editoria - come il
New York Times, il
Washington Post e il
Wall Street Journal – potrebbero definitivamente "scomparire" dalle ricerche di Google. Le società coinvolte non hanno commentato ufficialmente il fatto, anche perchà©, per ora, si è trattato di colloqui "preliminari".
Rimane da chiedersi se la mossa potrà portare davvero
benefici a Microsoft. Sul web, infatti, una stessa news viene spesso proposta da molteplici siti e gratuitamente. L'
esclusività su alcuni contenuti assume così un'importanza relativa su Internet, visto che anche realtà minori sono comunque
attendibili. Microsoft dovrà valutare molto attentamente questi rischi, per evitare un inutile esborso di denaro a fronte di vantaggi tutto sommato trascurabili.
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