La
Commissione Europea ha accusato le aziende produttrici di
schermi a
tubo catodico di aver creato un
cartello per controllare il
mercato dei monitor e delle Tv.
La Commissione non ha fatto nomi ma il colosso olandese
Philips ha dichiarato di aver ricevuto un avviso formale dall'organo europeo. Le accuse fanno seguito ad un'
indagine iniziata nel
2007, dopo alcune polemiche avanzate dai consumatori:
Philips e altre cinque aziende produttrici si sarebbero accordate per non far scendere i prezzi degli schermi CRT, ormai soppiantati dalla tecnologia
LCD.
Il mercato dei display a tubo catodico si divide in
due sezioni, gli schermi CRT a colori per i
computer e quelli a colori per le
Tv. La tecnologia, come riferito più sopra, è stata superata dagli schermi al
plasma e LCD, tuttavia rimane ancora viva nei
paesi in via di sviluppo.
Le altre società oggetto delle critiche dei consumatori erano
LG,
Chunghwa Picture Tubes (una divisione del produttore Taiwanese
Tatung)
Matsushita,
Samsung e
Toshiba. Già quattro mesi fa la UE aveva mosso accuse simili anche ai produttori di monitor LCD.
L'indagine europea si avvale della collaborazione di
altre autorità antitrust, ad esempio quella giapponese. Lo riferisce il portavoce
Jonathan Todd che rivela anche come, nonostante il mercato degli schermi CRT sia diminuito, essi siano "ampiamente utilizzati in nell'est e nel sud dell'Europa, specialmente per le Tv".
Joon Knapen, portavoce di Philips ha dichiarato che i display CRT "sono ancora
prodotti per un paio di mercati emergenti, ma i volumi sono molto bassi". L'azienda olandese ha riferito che studierà in dettaglio l'avviso della Commisione, rimarcando che rimarrà fedele alla propria policy di "condurre affari nel rispetto delle leggi vigenti in materia di
concorrenza. Philips prende molto seriamente le indagini riguardanti le violazioni di tali norme".
Le società interessate hanno a disposizione
due mesi per rispondere agli avvisi della Commissione e possono richiedere una consultazione con la
Sezione Antitrust dell'organo europeo.
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