Dopo le accuse di
Sky in merito alla mancata messa in onda del nuovo canale
Cielo, è arrivata la risposta del viceministro delle Comunicazioni,
Paolo Romani.
In un comunicato ufficiale, l'affermazione che Cielo non possa trasmettere perchà© privo dall'autorizzazione da parte del ministero diffusa ieri da Sky viene definita
"palesemente non veritiera": il Ministero ribatte che "il canale in questione, per espressa ammissione della stessa società Sky, è regolarmente munito della prescritta autorizzazione per la trasmissione televisiva via satellite, del cui rilascio è peraltro competente l'
Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e non il Ministero".
Altra questione è quella della trasmissione sul
digitale terrestre: Romani conferma che Cielo, per approdare anche sulla nuova piattaforma, dovrà attendere l'autorizzazione che sarà rilasciata nei previsti
60 giorni (estensibili di
ulteriori 30 in caso di necessità istruttorie) conteggiati a partire dal 2 novembre, data di presentazione della richiesta. La risposta del Ministero presenta una considerazione: se Sky avesse voluto essere sicura di poter dare inizio alle trasmissioni sul digitale terrestre, avrebbe potuto
inoltrare prima la propria richiesta.
La nota del vice ministro illustra una serie di valutazioni di ordine legislativo e amministrativo e di consultazioni con la
commissaria europea alla Concorrenza che si sono rese necessarie prima della concessione dell'autorizzazione: importanti soprattutto i vincoli enunciati dalla decisione della Commissione europea del 2 aprile 2003 con riferimento agli impegni della fusione
Stream/Telepiù.
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