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Telecomunicazioni, l'UE approva piano Agcom

La Commissione europea approva il piano del garante italiano per stimolare la concorrenza nel mercato dei segmenti terminali di linee affittate in Italia.

Autore: Giulio De Angelis

Pubblicato il: 09/12/2009

La Commissione  europea ha approvato la bozza di piano dell'Agcom, inteso a disciplinare i segmenti terminali di linee affittate in Italia, ad esclusione delle connessioni in cui gli operatori di reti mobili hanno riprodotto l'infrastruttura di Telecom Italia o potrebbero facilmente riprodurla.
La Commissione ha accolto le proposte dell'Agcom, chiedendo di revocare gli obblighi di regolamentazione solo dopo un periodo transitorio sufficientemente lungo da consentire agli operatori di telefonia mobile di eliminare le strozzature ancora presenti nelle loro reti.
Si tratta della 1000ª notifica a cui la Commissione europea ha risposto a norma della procedura cosiddetta "articolo 7", prevista dalla normativa europea sulle telecomunicazioni. Introdotto nel 2003, questo processo consultivo fa sì che i consumatori e le imprese possano contare su mercati unici europei delle telecomunicazioni competitivi e regolamentati in modo coerente.
Il 29 ottobre scorso l'Agcom, l'autorità  italiana garante per le telecomunicazioni, ha notificato alla Commissione il suo piano per deregolamentare parzialmente il mercato italiano dei segmenti terminali di linee affittate. Le linee affittate sono connessioni che consentono di trasmettere chiamate vocali e dati tra due punti. Possono essere acquistate dai consumatori o dai fornitori che hanno accesso alla rete di un operatore e che a loro volta offrono ai consumatori servizi di linee affittate.
L' Agcom ha delineato due mercati dei segmenti terminali di linee affittate:
- circuiti di rilegamento tra il punto di attestazione di un operatore alternativo presso un nodo di Telecom Italia e il punto di connessione dell'utente finale;
- circuiti di rilegamento alle stazioni base degli operatori di telefonia mobile.
L'Agcom ha comunicato alla Commissione che, ritenendo Telecom Italia, l'operatore storico, in posizione dominante nel primo mercato, ha proposto di imporre svariate misure per porre rimedio a questa situazione.


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