Dal
punto di vista culturale e linguistico, i Paesi dell'area
EMEA (
Europa, Medio Oriente e Africa) sono estremamente diversi tra loro, ma hanno una cosa in comune: i
genitori di questi Paesi concordano sul fatto che i loro
figli debbano essere alfabetizzati a livello informatico.
Il
99% dei genitori ritiene infatti che possedere
competenze informatiche sia importante nella vita, la metà di questi (circa il 50%) le reputa addirittura
essenziali per la crescita dei figli. Da una ricerca indipendente condotta da
Redshift Research per conto di
Intel, emerge inoltre che la maggioranza dei genitori percepisce la dimestichezza nell'uso del Pc come parte integrante dello sviluppo dei ragazzi, e il
98% ritiene che le capacità informatiche influiscano sulle
future possibilità di impiego. La "preoccupazione educativa" che accompagna da decenni le innovazioni tecnologiche, dalla radio al televisore fino ai computer, non sembra interessare i genitori dell'area EMEA. Le risposte fornite nel corso dell'indagine di Redshift Research dimostrano una piena
consapevolezza del ruolo chiave svolto dalla tecnologia per favorire nuove competenze e preparare i giovani alla vita adulta. Il desiderio condiviso da quasi tutti i genitori (
98%) è che
il Pc venga integrato nella didattica, ma circa tre quarti (
73%) degli intervistati si dichiarano insoddisfatti del livello di supporto ricevuto dalle
istituzioni, segnalando la necessità di un maggiore impegno per facilitare l'accesso ai computer all'interno delle
scuole. L'
entusiasmo dei genitori nei confronti dell'utilizzo della tecnologia è confermato dal fatto che
il 93% di essi fornisce ai figli l'accesso al Pc in casa e più del
90% di loro si ritiene
preparata sul mondo digitale e con un know-how tecnologico tale da non sentirsi in difficoltà nei confronti dei figli.
Mentre appare scontato che i ragazzi utilizzino il Pc per
divertimento, il dato sorprendente è che una percentuale altrettanto significativa del tempo trascorso al computer venga dedicata alle
attività di studio. L'
86% dei ragazzi dell'area EMEA utilizza un
Pc per fare i compiti, ma le nozioni sviluppate tramite il computer e internet non si limitano a scopi puramente accademici: i giovani europei (
81%) concorrono alla crescita del
social networking, fattore che permetterà loro un buon posizionamento futuro in termini di sviluppo e mantenimento della propria rete di contatti - competenza molto utile per i risvolti personali e professionali. Oltre la metà (
55%) dei genitori con figli di età superiore ai 13 anni dichiara che
un Pc dotato di connessione internet fornisce ai ragazzi i mezzi per poter individuare e organizzare proattivamente le proprie attività ricreative.
Ma i benefici non si limitano a questo, poichà© la connettività rappresenta per i ragazzi di tutte le età un supporto per lo sviluppo della creatività , dell'intraprendenza e delle capacità organizzative. Come per molte altre questioni legate all'educazione dei figli, i genitori si interrogano su quale sia l'
età giusta per iniziare a utilizzare un Pc. Circa un quarto (
24%) dei genitori dell'area EMEA crede che i figli dovrebbero cominciare ad utilizzarlo
prima dei 5 anni di età , confermando l'idea che il Pc debba essere parte integrante della vita moderna e che il suo utilizzo debba essere incoraggiato e visto come strumento di apprendimento, anche in giovane età . Il
65% dei genitori invece pensa che l'età più corretta per cominciare ad utilizzare il Pc sia
8 anni, suggerendo che i primi anni di scuola dovrebbero rappresentare il momento ideale per lo sviluppo di queste competenze, da approfondire parallelamente con le attività scolastiche. àˆ invece opinione condivisa dalla maggioranza dei genitori che i ragazzi dovrebbero essere in grado di affacciarsi alle scuole superiori dotati di una
buona familiarità con il computer: l'
89% dei genitori dell'area EMEA infatti garantisce ai figli di
12 anni l'accesso a un Pc .
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