La
digitalizzazione di un opera è una riproduzione e, come tale, deve essere autorizzata dall'autore o dal proprietario dei diritti. Questo è, in soldoni, il significato della
sentenza pronunciata dal
tribunale di Parigi, sentenza che condanna
Google a risarcire il gruppo editoriale francese
La Martiniere per
300mila Euro. In più, ha puntualizzato il giudice, riproducendo integralmente o parzialmente le opere Google avrebbe commesso un
reato non solo contro l'editore, ma anche contro il
Sindacato nazionale degli editori (SNE) e la
Società letteraria (SGDL).
La sentenza ha imposto a Google di
interrompere il processo entro tre mesi, altrimenti dovrà versare ulteriori
10mila Euro a La Martiniere per ogni giorno di ritardo. La sanzione è pesante, certo, anche se non tanto come voleva l'accusa: ben
15 milioni di Euro per la diffusione di
10mila opere. Ma i giudici hanno riscontrato un'effettiva violazione solo per
300 casi, riducendo la pena a "soli" 300mila Euro.
Google dal canto suo ha già espresso il proprio
disaccordo con la sentenza, annunciando il ricorso in appello. ''I lettori francesi - spiega l'azienda americana - ora corrono il rischio di perdere la possibilità di accedere ad una parte significativa della
conoscenza, rimanendo così svantaggiati rispetto agli altri utenti di
Internet''. ''Riteniamo che mettendo a disposizione degli utenti un numero limitato di brevi estratti di libri non venga infranta alcuna legge sul copyright nà© in Francia nà© negli Stati Uniti e, anzi,
crediamo che in questo modo si stimoli l'accesso a tali libri. Infatti, se gli utenti sono messi nella condizione di cercare e trovare dei testi, è anche molto più probabile che li comprino e li leggano'', ha aggiunto Google.
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