Venerdì sera il
Dow Jones Newswire, autorevole fonte americana, aveva battuto la notizia che
Psystar fosse in procinto di
chiusura. A supporto di tale informazione erano presenti delle dichiarazioni di
Eugene Action, uno dei legali di Psystar, che rivelava come i proprietari avessero già avviato le
pratiche di fallimento e l
icenziato i dipendenti. In più il sito web dell'azienda era irraggiungibile, a suggello della notizia.
Subito dopo però
K.A.D. Camara, dello studio legale
Camara & Sibley che rappresenta Psystar, aveva smentito la dichiarazione: la società non chiude e l'avvocato Action è stato frainteso. Non viene menzionato però il tipo di business che Psystar intraprenderà . Successivamente il sito era tornato
online, senza offrire però nulla in vendita, a parte alcune
T-shirt commemorative: spariti i
cloni Mac e "fuori scorta" il software
Rebel EFI, il programma che permetteva l'installazione di Mac OS X su
Pc con
CPU Intel. La sentenza, ricordiamo, nelle sue norme restrittive non citava specificatamente il software, anche se era palese l'intenzione di bloccarne la vendita.
Non si comprende a cosa possa servire un
sito sostanzialmente vuoto, tranne che a mostrare l'intenzione di Psystar di
non arrendersi ad Apple. àˆ ancora in atto, infatti, una causa tra le due aziende presso il
tribunale di Miami, dove Psystar ha accusato Apple di violazione delle norme Antitrust. Vedremo come si evolverà la faccenda, anche se è facilmente comprensibile la decisione di Psystar di continuare a combattere: in caso di ulteriore sconfitta, infatti, l'azienda dovrà corrispondere ad Apple ben
2,7 milioni di dollari.
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