Basta alle
sentenze scritte a mano, che risultano spesso incomprensibili: i giudici abbandonino la penna per servirsi di mezzi più moderni, quali il
computer. àˆ questo il contenuto di una recente sentenza della
Corte di Cassazione, la numero
49568, che segna un cambiamento importante negli ambienti giuridici ed è sicuramente destinata a far discutere.
Sebbene la scrittura a mano non sia totalmente vietata, secondo la Cassazione essa è indice di "
attenzione ridotta da parte del magistrato amanuense alla manifestazione formale della funzione giurisdizionale" e pone "in secondo piano le esigenze del lettore e in particolare di chi, avendo riportata condanna, pretende di conoscere agilmente le ragioni".
La sentenza è scaturita da una vicenda quantomeno singolare: due rapinatori hanno tentato di
farsi annullare una condanna affermando l'illeggibilità del verdetto della stessa e rivolgendosi alla
Corte d'Appello di Napoli. Dalla Campania il caso è stato trasferito direttamente alla Cassazione, i cui giudici non hanno potuto fare a meno di constatare che, effettivamente, il documento poneva non pochi problemi al lettore. Nessuno sconto di pena, tuttavia, per i due criminali, che non sono riusciti in questo modo a farla franca: l'episodio è servito solo a dare una "tirata d'orecchi" a tutti i giudici del Belpaese.
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