Un sistema nazionale di identificazione univoca e permanente delle risorse digitali: libri, articoli, file multimediali, news e ogni altro documento diffuso in internet. Questo l'obiettivo dell'accordo di collaborazione tra la Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d'Autore del
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MiBAC) e il
Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
L'accordo, firmato dal Direttore Generale del MiBAC, dott.
Maurizio Fallace, e dal Vice Presidente del Cnr, Prof.
Roberto de Mattei, dà il via ad una prima fase di attività sperimentale.
Per garantire identificazione e accesso nel lungo periodo alle risorse identificate è necessario puntare sull'affidabilità e credibilità delle istituzioni garanti del sistema e su una soluzione concettualmente semplice che possa superare il rapido cambiamento delle tecnologie.
"Le comunità di utenti che già usano gli identificatori persistenti adottano standard differenti", precisa
Maurizio Lancia, dirigente dei Sistemi Informativi del Cnr. "La soluzione italiana, basata sullo standard aperto
National Bibliography Number (NBN), presenta un'innovativa 'architettura gerarchicà, distribuita su più livelli di responsabilità , che consente l'accesso immediato all'oggetto identificato e ai relativi 'metadati' descrittivi".
Tale modello prevede un registro nazionale di primo livello, gestito dalle strutture afferenti al MiBAC (Biblioteche nazionali centrali e Istituto centrale per il catalogo unico), presso il quale si accreditano i registri di secondo livello, gestiti da organismi rappresentative dei diversi macrosettori culturali (media e stampa, università e ricerca, archivi, etc.). Alla base del sistema si trovano i registri di terzo livello, gestiti dalle istituzioni che effettuano l'assegnazione dei codici NBN ai propri contenuti digitali.
Per la realizzazione di questa infrastruttura, il Cnr, con il contributo della
Fondazione Rinascimento Digitale di Firenze, ha sviluppato il software con
interfaccia Web 2.0, che consente la gestione dei registri ai differenti livelli e la comunicazione tra gli stessi. Il software permette l'assegnazione "decentrata" dei codici NBN, garantendo all'infrastruttura un potenziale di crescita praticamente illimitato. Un articolo scientifico, ad esempio, potrebbe essere registrato dall'Università o Ente di afferenza del ricercatore, che utilizzerà un codice così composto: IT (Italia, primo livello), UR (Università e Ricerca, secondo livello), Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche, terzo livello), 12345 (ID progressivo).
La soluzione italiana, già richiesta per la sperimentazione della gestione dei registri nazionali di Germania, Svizzera, Austria e Repubblica Ceca, è stata valutata positivamente dalla comunità scientifica come riferimento per la realizzazione di un "global revolver" europeo, che garantisca il collegamento tra i diversi sistemi nazionali di identificazione persistente.
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