Allora, alla fine com'è andata? La folla di internauti che si è raccolta nell'esperimento di
Chris Hughes è rimasta soddisfatta dell'
ipnosi?
Per rispondere alla domanda, è semplicemente necessario accedere alla pagina di Facebook dedicata a
SocialTrance e leggere i commenti su quanto successo ieri sera in diretta mondiale.
I
social network, veicolo dell'esperimento, sono il termometro per valutare quanto l'ipnosi online abbia convinto chi vi ha partecipato: commenti, gruppi di discussione, diversi modi per comprendere come il
pubblico del web ha vissuto quanto realizzato da Hughes.
I commenti rappresentano una realtà variopinta: chi ammette di essere caduto in trance, chi si è addormentato e chi al contrario sottolinea come nulla sia accaduto e che si sia trattato di una semplice truffa.
Lo svolgimento dell'esperimento ha avuto inoltre alcuni intoppi, come l'interruzione del sito che doveva trasmettere l'audio dell'ipnosi, a causa delle troppe connessioni. Dopo la comparsa di Hughes è stato fatto ascoltare ai partecipanti
musica new age, a cui sono corrisposti due tipi di atteggiamenti: chi si spazientiva e chi, al contrario, ammetteva di rilassarsi. In seguito Chris Hughes ha introdotto l'ipnosi, spiegando di cosa si tratta e rispondendo ad alcune notizie in tempo reale arrivategli dagli ascoltatori.
Secondo quanto messo in rilievo, l'ipnosi si basa su tre elementi fondamentali:
concentrazione,
flessibilità mentale e
buona immaginazione.
L'ipnotizzatore ha spiegato di non poter procedere con l'ipnosi in linea diretta, per questioni legali, ma che chi avesse voluto testare l'esperimento poteva scaricare l'
audio mp3 da un
link.
A questo punto sul web si sono raccolte le
lamentele dei partecipanti, mentre alcuni hanno deciso di procedere con l'
esperimento: venti minuti in cui, seguendo le parole di Hughes, si cercava di far viaggiare la mente e di entrare in contatto con il proprio
subconscio, così da rinnovare la propria esistenza.
Ad esperimento finito, si raccolgono i commenti finali: in molti parlano di profondo rilassamento, altri si sentono truffati.
Hughes non entrerà nel
Guinness dei Primati, ma, come messo in rilievo da
Benedetta Perilli sul
Corriere della Sera, si è comunque assistito ad "un'esperienza di
condivisione online, ennesima magia e beffa del web che unisce e delude chi dal web finisce per aspettarsi anche i miracoli."
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