Di sicuro i
produttori musicali e gli
editori di tutto il mondo sarebbero felici di avere
Nicolas Sarkozy come presidente. Sì perchà© nessuno come lui ha speso parole tanto aggressive nei confronti di
internet e delle
proprietà intellettuali violate.
L'ultimo episodio in questo senso è avvenuto mercoledì scorso, quando il Presidente francese ha tenuto il consueto
discorso di inizio anno ai maggiori membri della "
comunità creativa" del suo paese. Durante l'intervento di Sarkozy presso la
Cità© de la Musique di Parigi, il Capo di Stato francese ha parlato ancora di
copyright e il suo difficile rapporto con la rete. Questa volta, però, Sarkozy è andato oltre, proponendo
misure concrete per combattere la violazione di proprietà intellettuale su internet. Proposte drastiche e già controverse.
Se tali norme dovessero diventare effettive,
la Francia tasserà Google e altri motori di ricerca, portali e provider che monetizzano attraverso i prodotti dell'industria musicale ed editoriale. Il Governo francese introdurrebbe anche delle "
music card" che gli utenti potranno utilizzare per comprare canzoni online, mentre le
etichette discografiche dovrebbero diffondere
files musicali riproducibili "su ogni piattaforma" – ossia liberi da sistemi di protezione anticopia. Sarkozy ha anche dichiarato la sua intenzione di chiedere alla
Competition Authority – l'organo antitrust francese – di investigare su Google, per possibile "
abuso di posizione dominante" nell'advertising online.
Dal canto suo Google non ha commentato la faccenda anche se, recentemente, aveva lanciato un
appello al Governo francese. La proposta era di
risolvere i problemi attraverso la cooperazione, non le tasse. Negli Usa, ad esempio, Google ha stabilito
partnership con numerose industrie della
Tv, della
musica e del
cinema. Dall'altro lato il gigante della websearch in patria si sta anche difendendo contro la
causa da 1 miliardo di dollari intentatagli da
Viacom, sempre per violazione del copyright.
Il discorso di Sarkozy era molto atteso anche perchà© ha fatto seguito a un
discusso report, commissionato dal Governo a
tre personaggi del settore: un manager della casa d'asta
Sothesby's Francia, un ex
Ministro francese della cultura e il
produttore musicale Patrick Zelnick. Ebbene, tale report consiglia l'adozione di ben
22 proposte a tutela della proprietà intellettuale artistica. Le proposte hanno sollevato delle polemiche, se si considera che Sarkozy ha legami forti con la comunità musicale: la first lady francese
Carla Bruni è infatti una cantautrice di chiara fama in patria. E il fatto che Zelnick sia il produttore proprio dei suoi dischi non ha fatto che gettare benzina sul fuoco. D'altro canto c'è anche chi è molto fiero dei
traguardi francesi in campo creativo e pensa sia fondamentale proteggere gli artisti.
Sarkozy e gli autori del report sovracitato sono dello stesso parere e hanno dichiarato di volere dare più
supporto all'industria musicale, straziata, secondo loro, dalla
pirateria online. Durante il suo discorso, il Presidente francese ha anche esposto le sue idee per regolamentare i rapporto fra la musica e i giovani. All'interno di esse è presente il progetto di una "
music card", da varare nel periodo estivo. Ogni card varrà
50 Euro, spendibili dai giovani per comprare canzoni online. Di questi 50 Euro,
25 saranno a carico del Governo, mentre l'altra metà dovrà essere pagata dall'acquirente e dal music store di riferimento. Circa l'idea di tassare Google e altri motori di ricerca, Sarkozy ha dichiarato che, secondo lui, non è giusto che le industrie pubblicitarie online paghino le tasse solo nel
paese di appartenenza.
Google Europe, ad esempio, ha sede in Irlanda ma ricava molto dai click francesi. E secondo Sarkozy i suoi compatrioti dovrebbero essere ricompensati. Per ora le proposte del Presidente hanno incontrato molte critiche, soprattutto da parte dei cittadini comuni. Resta da vedere come si evolverà la situazione.
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