La
falla di
sicurezza segnalata il 15 Dicembre 2009 da
Adobe per i suoi software
Adobe Reader e
Adobe Acrobat sarà presto risolta grazie all'
update programmato per il oggi.
G Data coglie l'occasione per fare il punto della situazione sugli attacchi
malware che sfruttano il formato
pdf.
Un'analisi del numero delle vulnerabilità scoperte negli ultimi anni evidenzia una crescita considerevole di quelle che si appoggiano ai file pdf. Nel 2009 l'organizzazione
MITRE ha segnalato
74 CVE (
Common Vulnerabilities and Exposure) nel suo elenco dedicato alle falle di sicurezza nei file pdf. Ben due volte in più rispetto al 2008. Perchà© una tale crescita? Diversi
vantaggi rendono i documenti pdf uno dei formati più utilizzati al giorno d'oggi. Innanzitutto possono essere visualizzati su qualsiasi tipo di computer e, in aggiunta, sono disponibili diversi
programmi di lettura e tool di modifica gratuiti. Tutte caratteristiche che rendono il formato pdf molto utile per gli utenti privati, le aziende e le amministrazioni pubbliche.

Con l'evoluzione e l'ampliamento di tali caratteristiche il formato pdf è però diventato sempre più complesso, una situazione che ha di fatto facilitato lo sfruttamento di eventuali falle di sicurezza. Esistono infatti molti tool automatici come
Eleonore,
Liberty System Exploit o
Elfiesta che possono essere utilizzati per creare fil
pdf infetti. Il tutto senza avere particolari conoscenze o essere addirittura un
cyber criminale. Gli attacchi che sfruttano le vulnerabilità dei file pdf sono di vario tipo.
Uno dei più tipici si svolge solitamente in questo modo. Un
Javascript integrato nel pdf viene eseguito nel momento stesso in cui viene aperto il documento. Questo Javascript è pesantemente
occultato in modo tale da prevenire eventuali analisi approfondite sul file. Il Javascript utilizza un metodo di tipo
Heap Spray per scrivere più volte uno
shellcode nella memoria di un processo in esecuzione. A questo punto la vulnerabilità Javascript nel file pdf viene sfruttata per eseguire lo shellcode. Lo shellcode a sua volta scarica malware addizionale, per esempio componenti di una
botnet.
Equipaggiare il proprio computer con un
software antivirus completo è il primo e importante passo da compiere per proteggersi. Un altro suggerimento può essere quello di
disattivare la funzione Javascript dai programmi Adobe o attivare la funzione
DEP (
Data Execution Prevention) disponibile in
Windows che rende possibile bloccare l'esecuzione di codici maligni nella memoria del computer. Molti software, però, sono ancora incompatibili con questo tipo di protezione.
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