Microsoft non ci sta: sono troppi i
290 milioni di dollari di multa e costituirebbero un
precedente troppo grave per eventuali situazioni simili in futuro. Non è finito quindi il
processo che vede scontrarsi il colosso di Redmond e la software house canadese
i4i, per una tecnologia legata al
formato XML inclusa in
Word 2003 e 2007: il Giudice, lo scorso 22 dicembre, aveva già dato ragione alla piccola azienda, comminando la maxi multa e imponendo il
ritiro del software in oggetto dagli scaffali.
Successivamente Microsoft ha scongiurato il blocco delle vendite
modificando le versioni di Word incriminate, senza però abbandonare la battaglia in tribunale. La società ha infatti comunicato di aver presentato
istanza di ricorso, per far luce sulla faccenda e, in caso di seconda sconfitta, ridurre il
risarcimento. Intanto è disponibile la
patch che esclude la tecnologia
custom XML dalla suite
Office.
Non si conosce ancora la data del nuovo processo ma Microsoft è decisa a non cedere, come si legge in una nota: "La nostra richiesta di revisione mette in luce alcuni conflitti significativi che la sentenza del 22 dicembre scorso avrebbe secondo noi prodotto rispetto a precedenti decisioni oltre che in materia di determinazione dell'ammontare degli importi risarcitori".
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