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Equo compenso, Nokia dice no

Nokia ha espresso disapprovazione per il decreto che estende l'equo compenso a tutti i dispositivi tecnologici dotati di memoria.

Autore: Redazione Technology

Pubblicato il: 15/01/2010

"L'approvazione del decreto ci lascia assolutamente sconcertati": con queste parole, Alessandro Mondini Branzi, Amministratore Delegato di Nokia Italia, ha commentato la notizia sul decreto che estende la norma dell'equo compenso per copia privata a tutti i dispositivi tecnologici dotati di memoria.
Branzi ha spiegato che "Nokia crede fermamente che l'imposizione di questa tassa sulla copia privata sia iniqua e ingiustificata. Infatti l'ascolto di musica è solo una delle tante funzioni disponibili sul telefono cellulare, il cui contenuto è solitamente acquistato legalmente dal consumatore che ha pertanto già  completamente pagato i diritti d'autore. Imporre una nuova tassa sui telefoni cellulari costringe quindi i consumatori a pagare due volte per lo stesso contenuto. Nokia crede che non sussista un fondamento legale o una base razionale alla tassa sulla copia privata applicata ai telefoni secondo quanto previsto dalla direttiva europea sulla copia privata".

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