L'
attacco subito da
Google China potrebbe essere stato portato a termine grazie all'azione di alcune "
talpe" interne alla società . Lo riporta
Reuters, spiegando come Google stia investigando sulla faccenda per fare chiarezza.
La questione è nata in seguito al ben noto attacco informatico subito dalla filiale cinese di
Google, attacco che ha causato un certo scompiglio nel mondo informatico e, ora, anche diplomatico. La prima a subirne le conseguenze è stata
Microsoft, quando si è scoperto che l'azione criminale ha sfruttanto una
falla di
Internet Explorer. Ora Google stessa guarda al suo interno per scoprire eventuali "
traditori": ad alcuni dipendenti cinesi è stato
proibito l'accesso alle reti internazionali, altri sono stati messi in aspettiva e alcuni sono stati trasferiti ad altri uffici.
Il tutto mentre
Google ha ingaggiato una battaglia anche con il Governo cinese: secondo alcuni ricercatori, infatti, l'attacco sarebbe partito proprio dalle autorità asiatiche. Dopo questa rivelazione BigG ha deciso di togliere i
filtri ai contenuti "non graditi" dal Governo. Agli internauti cinesi, per la prima volta, è stato concesso di accedere a
informazioni scottanti, da sempre censurate e tenute nascoste: immagini della rivolta di
Piazza Tien an men, il
Dalai Lama, le
sentenze di morte per i dissidenti e molti altri scheletri nell'armadio del Governo cinese. Un vero
evento storico per il paese. In più Google ha anche minacciato di
chiudere gli uffici cinesi, se lo Stato non avesse abbandonato la politica di
censurare il web. L'autorità cinese aveva poi ribadito la sua posizione: se vuole restare, Google dovrà sottomettersi alle leggi vigenti, censura compresa. Nel botta e risposta Google ha poi dichiarato di non volere abbandonare la Repubblica Popolare.
E le motivazioni sono quasi certamente di carattere commerciale: lasciare il ricco mercato asiatico a
Bing? Google non lo farà . Tanto più che
Steve Ballmer si è affrettato a offrire la piena
collaborazione di Microsoft riguardo ai contenuti scomodi: Bing si adeguerà al volere dello Stato cinese senza storie, ha dichiarato il
CEO di Microsoft. La coraggiosa decisione di Google, comunque, ne ha rafforzato l'immagine a livello mondiale, riacquistando quell'aura di imparzialità e obbiettività che ha valso al
motore di ricerca il primo posto nel settore.
La faccenda però si sta ulteriormente complicando. àˆ recente la notizia dell'ingresso del
Dipartimento di Stato Usa nel braccio di ferro. Un portavoce dell'autorità americana ha dichiarato che
a breve gli Usa invieranno una nota formale al Governo cinese, esprimendo la propria
preoccupazione per l'attacco subito da Google. Inoltre saranno richieste delle
informazioni sull'accaduto, assieme alle
strategie che lo Stato cinese intende adottare per il futuro. Insomma, la vicenda si sta trasformando in un vero e proprio
caso diplomatico. Il Governo statunitense non esclude
conseguenze in campo commerciale e ribadisce l'importanza di una
libera informazione in Cina, anche e soprattutto per favorirne la
crescita economica.
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