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De Benedetti, sì ai contenuti a pagamento online

Carlo De Benedetti, Presidente de L'Espresso, dice la sua sui contenuti online e sostiene l'idea di renderli fruibili a pagamento. Con alcune proposte pratiche.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 25/01/2010

Il Presidente de L'Espresso Carlo De Benedetti è recentemente sceso in campo sulla questione dei contenuti online. Come altri suoi colleghi, anche De Benedetti ha espresso l'idea che tali contenuti debbano essere offerti a pagamento. Per mettere in atto tale strategia l'editore propone anche delle soluzioni pratiche: sistemi di pagamento più semplici, partnership con motori di ricerca e aggregatori, collaborazione tra i vari gruppi editoria e difesa del copyright. Solo così, sostiene De Benedetti, si riuscirà  a porre fine alla fruizione gratuita di materiale intellettuale. Sì perchà© gli editori, come tutti, devo alla fine dell'anno confrontarsi con il bilancio e "quando i conti non tornano è la libertà di espressione a soffrine per prima e di più", spiega De Benedetti.
Riferendosi all'estero, il Presidente rimarca anche come famose testate come il New York Times e i quotidiani tedeschi di Axel Springer abbiano già  intrapreso la strada del web a pagamento. Google, come altre società  e servizi, non possono appropriarsi dei contenuti senza dare nulla in cambio: "Questi diritti devono trovare una definizione legislativa più netta e, soprattutto, ampliarsi". Riguardo al copyright la posizione di De Benedetti è chiara: occorre più controllo e l'organizzazione di un sistema che possa garantire il rispetto dei diritti. E cita l'esempio del Regno Unito, dove è presente un database dei vari ritagli di giornale e, ogni volta che se ne preleva uno, occorre pagare. I ricavi poi sono divisi tra gli editori, con un sistema di quote: De Benedetti propone l'adozione di uno stratagemma simile. Per finire, l'editore consiglia ai suoi colleghi un approccio graduale, offrendo contenuti creati ad hoc, esclusivi o di nicchia per sfruttare quella che molti chiamano già  l'editoria del futuro: l'editoria basata su internet.

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