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Copyright, le major di Hollywood devono chinare la testa

Un giudice australiano ha respinto l'accusa di alcuni studios hollywoodiani contro il provider iiNet, colpevole, a loro avviso, di permettere il file sharing di copie illegali di film.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 04/02/2010

Un giudice australiano ha dato ragione al provider iiNet, accusato da un gruppo di majors cinematografiche di permettere il download illegale di pellicole dal web.
Gli studios protagonisti erano diversi e comprendevano nomi come Paramount Pictures, 20th Century Fox, Sony Pictures Entertainment, Village Roadshow, Universal Pictures, Warner Bros e Disney; le aziende speravano di mettere un termine all'attività  di iiNet, colpevole, a loro avviso, di violare le leggi sul copyright, immagazzinando e trasmettendo le copie dei film piratati, oltre che di permettere agli utenti il download dei file.
Il giudice Dennis Cowdroy ha però sentenziato che "le prove stabiliscono che iiNet non ha fatto altro che fornire un servizio di accesso a internet", non commettendo di conseguenza nessun reato.
Neil Gane, direttore esecutivo del consorzio degli studios, ha sottolineato come le majors stiano prendendo in esame di appellarsi in giudizio. Si tratta di un precedente per il mondo del file sharing illegale?

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