Gli
Usa vogliono la
banda larga e fanno le cose in grande. Dopo il periodo di crisi mondiale la
FCC statunitense ha ripreso la promozione di quello che è un aspetto cruciale per la ripresa economica:
internet broadband.
Tra un mese infatti verrà reso pubblico l'imponente
National Broadband Plan, un progetto che vuole
cablare le case degli americani portando la banda larga "vera" alla maggioranza dei cittadini Usa. Il presidente della FCC,
Julius Genachowski, ha anticipato alcuni dettagli di questo aspetto, rivelando anche alcune cifre interessanti: il piano è che,
entro il 2020, 100 milioni di case vengano raggiunte da una connessione almeno a 100 Megabit al secondo.
L'operazione ristabilirebbe la
leadership Usa in fatto di
connettività e, continua Genachowski, non sarebbe la sola meta prefissata. L'obbiettivo finale, in verità , è ancora più impegnativo. In questo senso è interessante rimarcare la recente
dichiarazione di
Google che intende cablare con connessioni in
fibra ottica alcune zone americane.
Le dichiarazioni della FCC sono state
accolte negativamente dagli operatori. Primo fra tutti
AT&T, che ha risposto a Genachowski consigliando di evitare i proclama esageratamente teorici, senza considerare gli enormi investimenti che dovrebbero essere sostenuti dalla aziende.
Verizon, terzo carrier Usa, dispone delle reti migliori in fatto di velocità e ha già annunciato di aver raggiunto e superato i 100Mbit/s sulla propria rete in fibra ottica
Fios.
Il piano della FCC mira a risollevare la qualità della connettività a stelle e strisce, precipitata a livelli molto bassi in seguito alla crisi economica. Uno studio commissionato proprio dalla FCC ha decretato, infatti, che
le connessioni in America sono "meno che mediocri", in fatto di performance. Una situazione che gli Usa non possono accettare.
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