Niente
sesso, siamo sull'
App Store. Si potrebbe riassumere così la recente decisione di
Apple di rimuovere le
sexy applicazioni per
iPhone e
iPod Touch. L'App Store, infatti, è stato repentinamente
"purificato" da migliaia di programmi, programmi che per la maggior parte non comprendevano contenuti espliciti.
Ma la nuova
linea guida diramata da Cupertino è chiara,
non sarà più possibile proporre applicazioni erotiche o anche solo con allusioni sessuali. Sembra che Apple abbia ricevuto parecchie
lamentele, da qui il motivo che ha spinto l'azienda alla severa decisione.
Le
proteste non si sono fatte attendere. In prima linea gli
sviluppatori che si sono visti cancellare le applicazioni da un giorno all'altro, senza possibilità di appello. L'App Store, inoltre, è l'unico store online su cui si possono vendere programmi per iPhone e iPod Touch: in pratica, un'app che non è presente sul negozio Apple non è "rivendibile" altrove sul web.
Oltre agli sviluppatori, Apple ha dovuto incassare anche le proteste di
chi non sopporta il ruolo di censore arbitrario che la società assume di tanto in tanto. L'estremo controllo che Cupertino esercita sui proprio prodotti è ben noto, ma lo stesso tipo di attenzione ai contenuti fruibili risulta indigesto a molti.
A dire il vero su
iPhone Os 3.0 è già disponibile una funzione di
Parental Control, attivabile per gli utenti più giovani. Ma Apple stavolta ha voluto agire più in profondità . E
non è il primo caso: già in passato la società aveva cancellato, con dubbie motivazioni, delle applicazioni dall'App Store. E anche in quel caso erano scattate le proteste. Un intervento che chiarisca le evidenti ragioni di Apple sarebbe gradito, almeno per spogliare la società dallo scomodo ruolo di censore.
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