L'operazione si chiama "
Febbre da cavallo" ed è verosimile ipotizzare che i gestori del giro illegale di
corse ippiche clandestine abbiano avuto, se non proprio la febbre, almeno un calo di pressione.
La causa di tale malessere il duro colpo inflitto ai
portali web relativi a corse di cavalli clandestine dalla
Polizia postale di Reggio Calabria.
Grazie alla segnalazione di un'
associazione animalista, le Forze dell'Ordine avevano infatti avviato un'indagine, volta a interrompere i traffici illegali connessi a tali corse clandestine: l'operazione riguardava, secondo quanto riporta la
Reuters, "filmati messi su un provider americano", i cui responsabili hanno deciso di collaborare con le autorità italiane per permettere l'oscuramento dei siti.
I reati ipotizzati sarebbero
maltrattamento di animali e
organizzazione di spettacoli o
manifestazione vietate e i siti interessati sarebbero oltre 20.
Le
corse clandestine di cavalli sarebbero avvenute in diverse province del Sud Italia, in prevalenza a Reggio Calabria.
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