Anche questa volta, come in passato dinanzi a tragedie di altro tipo, il terremoto in
Abruzzo o ad
Haiti, ad esempio, i
social network hanno mostrato la capacità di trasformarsi in uno strumento con i quali gli utenti iscritti hanno espresso la loro solidarietà .
Il recente omicidio di Angelo Canavesi, un
benzinaio, a Gorla Minore, in provincia di
Varese, ha mobilitato ancora una volta gli iscritti a
Facebook, evidenziando come l'abitudine del popolo del web a commentare sui social network gli argomenti più frivoli, le continue dispute del mondo politico e i gossip del mondo dello spettacolo, si trasformi nell'esigenza di testimoniare, anche online, rispetto e attenzione dinanzi a fatti più seri.
Su
Facebook sono stati creati infatti due
gruppi, uno intitolato "Ciao, Angelo! Oggi come ieri..." e l'altro con il nome dell'uomo ucciso "Angelo Canavesi".

Passare in rassegna i
messaggi lasciati dagli
iscritti, più di 200 in entrambi i gruppi, significa toccare con mano la rabbia e l'indignazione di quanti lo conoscevano e apprezzavano l'uomo gentile che è stato barbaramente ucciso da un criminale per poche centinaia di Euro, secondo quanto trapelato dalle dichiarazioni delle
Forze dell'Ordine.
Condoglianze alla famiglia, ricordi e aneddoti su
Angelo Canavesi, ma non solo: quello che rappresenta un fatto di cronaca nera e di criminalità non coinvolge soltanto i cittadini della zona, ma raccoglie la solidarietà anche di altre persone, da altre parti d'Italia, come un collega benzinaio che esprime il proprio cordoglio.
Un pensiero in linea con la
categoria dei benzinai in toto, che sta esprimendo solidarietà alla famiglia della vittima e che, in occasione dei funerali di Angelo Canavesi, ha chiesto che gli
impianti siano chiusi per
lutto e
protesta in tutta Italia.
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