La
Corte d'Appello di Brescia ha condannato l'
Inail a risarcire un
lavoratore affetto da un
tumore, perchà© le condizioni lavorative in cui svolgeva le proprie mansioni sono state ritenute responsabili della
malattia.
Non stiamo parlando di vicinanza ad amianto, a centrali chimiche o situazioni simili, ma di un dirigente che, per lavorare, trascorreva al
telefonino o al
cordless 5 o 6 ore al giorno.
Una
sentenza che farà discutere e che crea un precedente in Italia. L'uomo, Innocente Marcolini, 57 anni, di Carpenedolo, è affetto da un tumore al nervo trigemino: era stato operato per l'asportazione di una neoplasia al nervo della faccia, rimanendo
invalido all'80%.
E' la prima volta che un giudice sancisce una corrispondenza fra la malattia e l'esposizione alle
onde elettromagnetiche dei
cellulari.
Angelo Levis, genetista di Padova, ha spiegato come i giudici abbiano "dato credito a uno studio del professore svedese
Lennard Hardell".
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.