Paolo Gentiloni, responsabile comunicazioni del
Pd, interviene in merito alla vicenda che sta tenendo banco in quest'ultima settimana, ossia la sentenza del
Tribunale di Milano su Google.
Gentiloni utilizza parole forti per condannare quanto accaduto, sottolineando il bisogno di tutelare la
libertà del web: ''Il principio della responsabilità dei
motori di ricerca o dei
social network per i contenuti messi in rete dagli utenti, affermato dalla sentenza nei confronti di Google del Tribunale di Milano, è un precedente unico e allarmante".
Viene inoltre messo in risalto il ruolo della
Polizia Postale, basilare ed importante nel vagliare i contenuti messi online dagli utenti: "Per colpire immagini agghiaccianti come quelle del caso del ragazzo disabile picchiato e vessato dai compagni e contenuti illegali e talvolta addirittura criminali pubblicati in rete è possibile ricorrere all'azione della Polizia Postale che, anche grazie alla collaborazione dei
provider di Internet, si è spesso rivelata efficace. Non ha senso, invece, immaginare una responsabilità delle piattaforme di
hosting e dei social network nei confronti dei contenuti messi in rete ogni giorno da centinaia di milioni di utenti".
Gentiloni conclude ribadendo i rischi di un simile approccio alla questione: "Sentenze come questa non solo non eliminano i contenuti pericolosi e illegali dal web, ma, confondendo
Internet con i
mezzi di informazione tradizionali, minacciano la libertà e la sopravvivenza stessa della
rete".
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