Gli
hacker, responsabili degli attacchi informatici contro
Google di gennaio e decine di altre aziende che operano in Cina, hanno rubato un prezioso
codice sorgente informatico dopo essere riusciti a violare l'accesso ai Pc di decine di dipendenti che dispongono di accesso privilegiato. Questo sono le parole dette ieri sera da
George Kurtz, responsabile tecnologico di
McAfee, la famosa azienda di software anti-virus americana.
Gli hacker avrebbero concentrato il loro attacco verso un piccolo numero di dipendenti che controllano i sistemi di gestione del codice corrente.
Già a gennaio Google annunciò di essere stata vittima di un attacco informatico proveniente dalla Cina e diretto contro le sue infrastrutture aziendali.
Il numero uno fra i motori di ricerca rivelò in seguito che una delle ragioni del suo ritiro dalla Cina fu, accanto alla ben nota pratica censoria di regime sul web, questo attacco informatico. Dal canto suo il governo cinese ha sempre smentito, dichiarandole
"senza fondamento", le accuse sulla presunta provenienza cinese dell'attacco.
Secondo Kurtz, dopo aver studiato per conto di McAfee numerosi casi, gli hacker hanno usato un sofware di gestione del codice sorgente della società
Perforce Software, tra i cui clienti ci sono Google e molte altre importanti aziende.
Negli ultimi tempi McAfee, uno dei maggiori produttori al mondo di software di sicurezza, sta impiegando molte risorse indagando sugli attacchi, ma non ha mai voluto specificare chi siano i suoi principali clienti.
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