4,5 miliardi di dollari: alla fine della lunga
controversia legale che ha visto come protagonisti
RealNetworks e l'
Mpaa (l'organizzazione americana dei produttori cinematografici), sarà questa la cifra con la quale la società si appresta a rimborsare l'industria del cinema.
Al centro della bufera, il software
Real Dvd, che già dal momento in cui venne presentato mobilitò gli avvocati delle
major cinematografiche. Attraverso Real Dvd, infatti, un utente può effettuare
copie di backup dei film in
Dvd: una manna dal cielo, quindi, per il mercato illegale dei film piratati.
Di questo avviso il giudice californiano che ha sentenziato come Real Dvd consenta di effettuare copie illecite di opere dell'ingegno.
Nel 2008, le iniziali accuse della
Motion Picture Association of America sottolineavano come il software contrastasse con i principi del
Digital Millennium Copyright Act (
Dmca): trovandosi d'accordo, un giudice aveva emesso un'ordinanza restrittiva nei confronti di RealNetworks che impediva alla società di vendere al pubblico Real Dvd.
In seguito era scesa in campo al fianco degli studios anche la
Dvd Copy Control Association.
Fino all'epilogo, in cui la società ha accettato di pagare la somma di
risarcimento, non ricorrendo in appello, e accettando di fermare la produzione del contestato
software.
La fine di tutto?
No, perchà©, da quanto sta trapelando da
rumors della rete e da quanto lasciano intuire le dichiarazioni del presidente di RealNetworks, i dissidi fra la società e gli studios di potrebbero dissolvere in una
collaborazione. Sembra infatti che i protagonisti della vicenda vogliano trovare punti di contatto su cui costruire i rapporti futuri.
Bob Kimball, presidente dell'azienda, di dice lieto della fine del percorso legale: "Siamo lieti di poterci mettere alle spalle questa questione". Anche questo è Hollywood.
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