▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...
Homepage > Notizia

Windows, in media una patch di sicurezza ogni 5 giorni

Per mantenere sicuro il proprio Pc gli utenti Windows, in media, devono applicare una patch ogni 5 giorni circa. Lo riferisce una ricerca della società  di cybersicurezza Secunia.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 05/03/2010

Per essere sicuri che la loro copia di Windows sia completamente sicura contro le minacce che nascono ogni giorno sulla rete, gli utenti dovrebbero applicare una patch ogni 5 giorni circa. Lo riferisce Secunia, rinomata società  che si occupa di sicurezza informatica.
Ovviamente non tutte le patch riguardano Windows come sistema operativo. Gli update sono necessari anche per "tappare" le falle dei vari software installati sulla piattaforma. Thomas Kristensen, a capo della sezione sicurezza di Secunia, ha dichiarato che le vulnerabilità  sono state le principali cause di attacchi hacker, attacchi che sono arrivati anche a compromettere i sistemi interessati.
Secondo Kristensen, gli utenti scelgono consapevolmente di lasciare vulnerabili i propri Pc. Il processo di aggiornamento è infatti troppo complesso e richiede troppo impegno per l'utilizzatore comune. Un tipico utente Windows dovrebbe aggiornare non solo il sistema operativo, ma anche un vasto elenco di applicazioni installate, applicazioni che seguono specifiche procedure di patching diverse l'una dall'altra.
Secondo Secunia molti utenti semplicemente si arrendono e smettono di aggiornare. "Perchà© un classico home user metta in completa sicurezza il proprio Pc servono in media 75 patch da 22 diversi produttori, richiedendo un ruolo attivo dell'utente ogni 4,8 giorni. Queste statistiche sono basate su dati riguardanti oltre due milioni di utilizzatori del Personal software Inspector (PSI) di Secunia, e sostengono la tesi che la complessità  e frequenza di azioni richieste per mantenere un sistema domestico aggiornato e sicuro superano l'impegno che gli utenti sono disposti a offrire".
Kristensen sostiene che i player dell'industria del software sono responsabili di questa situazione. La soluzione, apparentemente semplice, non è nemmeno considerata dalle case di sviluppo informatico. In sostanza, gli end user sarebbero molto più agevolati da un sistema di patching unificato, ma tale soluzione, ad oggi, non esiste.
"Per chiarire la conseguenza di ciò, con riferimento ai dati sovracitati, la situazione attuale implica che, per installare le 75 patch dei 22 produttori, gli utenti siano abili utilizzatori dei 22 diversi meccanismi di aggiornamento. Ciò supera quello che possiamo aspettarci dal tipico home user", ha proseguito Kristensen. Secunia, comunque, non ha lavorato solo per attirare l'attenzione sul problema, ma anche per proporre una soluzione.
"Il nostro team di sviluppo è al lavoro su Secunia Personal Software Inspector per implementare questa tecnologia di update", ha rivelato Kristensen. "L'Automatic Updating di Secunia aiuterà  gli utenti su scala globale ad aggiornare la maggior parte dei programmi installati, rimanendo sempre up-to-date e sicuri".

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di BitCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Tag:

Notizie che potrebbero interessarti: