Per essere sicuri che la loro copia di
Windows sia
completamente sicura contro le
minacce che nascono ogni giorno sulla rete, gli utenti dovrebbero applicare
una patch ogni 5 giorni circa. Lo riferisce
Secunia, rinomata società che si occupa di sicurezza informatica.
Ovviamente non tutte le patch riguardano Windows come sistema operativo. Gli
update sono necessari anche per "tappare" le falle dei vari
software installati sulla piattaforma.
Thomas Kristensen, a capo della sezione sicurezza di Secunia, ha dichiarato che le
vulnerabilità sono state le principali cause di
attacchi hacker, attacchi che sono arrivati anche a compromettere i sistemi interessati.
Secondo Kristensen,
gli utenti scelgono consapevolmente di lasciare vulnerabili i propri Pc. Il processo di aggiornamento è infatti
troppo complesso e richiede troppo impegno per l'utilizzatore comune. Un tipico utente Windows dovrebbe aggiornare non solo il sistema operativo, ma anche un vasto elenco di applicazioni installate, applicazioni che seguono specifiche procedure di
patching diverse l'una dall'altra.
Secondo Secunia molti utenti semplicemente si arrendono e smettono di aggiornare. "Perchà© un classico home user metta in completa sicurezza il proprio Pc servono in media
75 patch da
22 diversi produttori, richiedendo un ruolo attivo dell'utente ogni
4,8 giorni. Queste statistiche sono basate su dati riguardanti oltre due milioni di utilizzatori del
Personal software Inspector (PSI) di Secunia, e sostengono la tesi che la complessità e frequenza di azioni richieste per mantenere un sistema domestico aggiornato e sicuro superano l'impegno che gli utenti sono disposti a offrire".
Kristensen sostiene che
i player dell'industria del software sono responsabili di questa situazione. La soluzione, apparentemente semplice, non è nemmeno considerata dalle case di sviluppo informatico. In sostanza, gli end user sarebbero molto più agevolati da un
sistema di patching unificato, ma tale soluzione, ad oggi, non esiste.
"Per chiarire la conseguenza di ciò, con riferimento ai dati sovracitati, la situazione attuale implica che, per installare le 75 patch dei 22 produttori, gli utenti siano abili utilizzatori dei 22 diversi meccanismi di aggiornamento. Ciò supera quello che possiamo aspettarci dal tipico home user", ha proseguito Kristensen. Secunia, comunque, non ha lavorato solo per attirare l'attenzione sul problema, ma anche per proporre una soluzione.
"Il nostro team di sviluppo è al lavoro su Secunia Personal Software Inspector per implementare questa tecnologia di update", ha rivelato Kristensen. "L'
Automatic Updating di Secunia aiuterà gli utenti su scala globale ad aggiornare la maggior parte dei programmi installati, rimanendo sempre up-to-date e sicuri".
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