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Chi ha incastrato Mister Facebook?

Si diffondono voci che accusano Mark Zuckerberg di aver rubato, ai tempi della creazione di Facebook, l'idea iniziale che portò alla nascita del popolare social network. Fra smentite e voci insistenti scoppia il caso Facebook.

Autore: Santina Buscemi

Pubblicato il: 09/03/2010

Mark Zuckerberg: un nome, un social network. Il papà  di Facebook è diventato sempre più popolare negli ultimi tempi: la sua immagine accanto alla scritta con il nome del portale è l'emblema della storia del ragazzo comune, che si impegna e investe in un progetto, tanto da portare un piccolo sito universitario in uno dei mezzi di relazione più diffusi nel mondo.
Un social media capace di influenzare la vita quotidiana delle persone e di assumere un ruolo attivo nell'agenda setting mediatica: un sito su cui leggere le opinioni della massa di utenti su temi di attualità  e di interesse generale e capace di mobilitare gli iscritti dinanzi a tragedie naturali, terremoti e disastri naturali, come avvenuto.
Gli occhi benevoli del popolo del web nei confronti del giovane imprenditore potrebbero però mutare aspetto.
Il blog Business Insider ha infatti dato spazio ad alcune voci che sporcherebbero l'immagine da bravo ragazzo di Zuckerberg.
Secondo le accuse, nel 2004, poco prima dell'esplosione di Facebook, il giovane avrebbe utilizzato idee e codice di un progetto universitario similare, HarvardConnection, diventato in seguito ConnectU.
Zuckerberg, pur di arrivare ai codici di programmazione necessari, si sarebbe unito al progetto di ConnectU, così da impadronirsi dei programmi necessari: per avvicinare il team, avrebbe sostenuto di voler unirsi a loro nella fase progettuale.
L'idea, quindi, non sarebbe stata sua e questo è già  un elemento che getta fango sul papà  di Facebook.
Un secondo elemento è ancora più grave: saputo di essere sul punto di essere smascherato da alcuni giornalisti della gazzetta universitaria, Zuckerberg avrebbe violato le loro caselle di posta elettronica, così da accedere ad informazioni personali dei giornalisti, in modo da poterli screditare in pubblico.
Infine, sembra che sui conti di ConnectU sia registrato un versamento di 65 milioni di dollari effettuato da Facebook: una somma necessaria a coprire i fatti accaduti negli anni universitari o per acquistare regolarmente il codice?
Tutto vero? Tutto falso? Vero in maniera parziale?
Non è dato sapersi, al momento attuale.
I vertici di Facebook, chiaramente, negano tutto e accusano chi vuole gettare discredito sulla storia del social network.
A noi non resta che continuare ad utilizzare il social network, se siamo fra i numerosi utenti iscritti al portale, perchà©, verosimilmente, questa storia non distoglierà  le persone dall'utilizzare Facebook.
Resterà  forse il dubbio su chi si cela realmente dietro quel viso da bravo ragazzo, che risponde al nome di Mark Zuckerberg (il papà  di Facebook).

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