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Pirateria online, il Parlamento Europeo chiede più trasparenza sull'Acta

In una risoluzione approvata quasi all'unanimità , l'Europarlamento chiede alla Commissione di aprire le negoziazioni sull' Anti-Counterfeiting Trade Agreement al pubblico dibattito. I deputati sono preoccupati dalle indiscrezioni sulle nuove misure introdotte nel trattato.

Autore: Redazione D. Life

Pubblicato il: 12/03/2010

Il nuovo trattato Acta (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) è alla base di uno scontro tra il Parlamento Europeo e la Commissione del vecchio continente.
Nella giornata di ieri Strasburgo ha votato una risoluzione comune per richiedere alla Commissione di aprire le negoziazioni in corso sul tema al pubblico dibattito, lamentandone la scarsa trasparenza.
La mozione, proposta da parlamentari di tutti i gruppi ad eccezione dell'Efd, è stata approvata quasi all'unanimità : i voti favorevoli sono stati infatti 663, i contrari solo 13 e 16 gli astenuti.
Ma di cosa si tratta? L'Acta è un mega-protocollo internazionale pensato per combattere la pirateria e la contraffazione in rete, i contenuti del quale sono al momento protetti da un riserbo quasi assoluto.
Quanto alle indiscrezioni che circolano sul famigerato trattato (ben poche, in realtà ), esse preoccupano molto i deputati del Parlamento. Sembra infatti che la nuova regolamentazione potrebbe portare misure più restrittive per quanto riguarda il web.
A spaventare è soprattutto la possibile estensione a tutti i paesi interessati della soluzione "three strikes", che prevede la disconnessione automatica da internet degli internauti che siano sospettati di violazione del copyright dopo tre avvertimenti.
Altre critiche mosse al trattato riguardano la probabile decisione dei paesi coinvolti di non fare riferimento ad alcuna organizzazione internazionale come la World Intellectual Property Organization (Wipo) o la World Trade Organisation (Wto).
Infine, la risoluzione chiede che siano inclusi nelle negoziazioni anche molti dei paesi in via di sviluppo.

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