Secondo
Peter Kelly, capo della sanità pubblica del Teeside, in Inghilterra, la colpa sarebbe tutta di Facebook. La colpa di cosa? Dell'aumento della
sifilide.
La malattia, legata alle società del passato, sembra stia tornando a diffondersi e, secondo Kelly, vi sarebbe una stretta connessione con il proliferare dei siti di social networking,
Facebook in primis.
Una larga fetta degli
utenti del portale lo utilizza per restare in contatto con amici e conoscenti, magari che vivono dall'altra parte del mondo. Un'altra parte degli iscritti al sito, però, sfrutterebbe la facilità dell'entrare in contatto con
persone sconosciute per altre motivazioni: incontrare nuovi individui con i quali instaurare un rapporto di amicizia (in qualche caso), di amore (in ancor più rari casi) o per conoscere persone con le quali avere
relazioni sessuali, che si trasformano spesso in incontri occasionali.
Questa "facilità " nel passare da un "add" allo scambio del numero di telefono con il quale decidere di incontrarsi, quindi, favorirebbe rapporti sessuali fra sconosciuti.
La purtroppo sempre limitata consapevolezza della necessità di prendere precauzioni farebbe il resto: e così la sifilide ha re-iniziato a diffondersi anche nella
società contemporanea.
Come prova del coinvolgimento del
social network, il professor Kelly mostra dei dati: per quel che concerne l'Inghilterra, nelle aree di Teeside, Sunderland e Durham, luoghi in cui Facebook è molto utilizzato, i casi di sifilide sarebbero quadruplicati e, fra le più colpite, ci sarebbero le ragazze di età compresa fra i 20-24 anni.
Coincidenza o un, seppur indiretto, legame con il portale e la facilità con la quale si può entrare in contatto con
sconosciuti?
A prescindere dall'opinione personale, resta chiaro il modo migliore di comportarsi: prestare la massima attenzione. Sempre.
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