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Terremoto in Abruzzo? Per Google Street View non è successo

Per Google Street View la città  de L'Aquila è intatta: il fatto ha suscitato le polemiche contro Google, accusata di "cattivo gusto". Ma è davvero tutta colpa del colosso statunitense?

Autore: Irene Canziani

Pubblicato il: 06/04/2010

L'Aquila è intatta, gli edifici, i monumenti e le chiese sono integri e le persone passeggiano tranquillamente per la strada. Ad un anno esatto dal devastante sisma, questo è lo scenario che ci si trova davanti se si esplora il capoluogo abruzzese tramite Google Street View.
La società  statunitense, infatti, non ha ancora provveduto ad aggiornare le proprie mappe del territorio, e utilizzare il servizio in 3D oggi è un'esperienza amara.
La Casa dello Studente, edificio divenuto simbolo della tragedia, appare nelle immagini ancora intatta, circondata da un tranquillo viavai di automobili e persone, che prosegue indisturbato in tutto il resto della città .

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Anche il Palazzo del Governo, crollato nella notte del 6 aprile dell'anno scorso, è perfettamente integro.

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Molti altri palazzi e monumenti nella realtà  fortemente danneggiati sono virtualmente fermi ad un tempo antecedente il terremoto.
Il mancato aggiornamento ha causato molte polemiche e ha suscitato critiche nei confronti della stessa Google: CNRmedia, prima testata a lanciare l'allarme, accusa l'azienda di "estremo cattivo gusto", facendo notare come "alcune delle persone che ancora oggi si possono vedere sorridere forse nella realtà  sono morte".
Il giornale afferma di aver già  fatto presente il problema l'anno scorso, con l'unico risultato di vedere aggiornate esclusivamente le immagini di Google Earth (servizio che copre il territorio con immagini satellitari).
Il problema di Google sarebbe, secondo CNRmedia, una mancanza di "tempo, soldi e buongusto".
Una domanda, però, sorge spontanea: non può essere che Google non abbia ancora aggiornato le mappe in quanto impossibilitata a farlo? Forse il passaggio della Google Car nelle strade del capoluogo e nella martoriata zona rossa, oltre che essere inopportuno, non farebbe altro che intralciare le già  difficili operazioni di ricostruzione. Ricostruzione che, lentamente, sta cercando di riportare la città  al suo splendore originario, anche se, come testimoniano gli aquilani, niente potrà  mai essere come prima.

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