Cosa sta accadendo in
Italia? Quali sono i temi più caldi nelle discussioni fra i cittadini? Di cosa si discute dal parrucchiere, per strada o nei bar?
Se si potessero visualizzare i contatti e gli iscritti ai gruppi su
Facebook si potrebbe avere dinanzi un buon elenco degli argomenti più gettonati: dallo sport, alla politica, passando per la cronaca, il popolo dei social network commenta online quanto avviene quotidianamente.
Fra i temi più "caldi" c'è sicuramente la polemica intorno al
Tg1 e al suo direttore
Minzolini.
Il giornalista è al centro della bufera da tempo, da quando i suoi editoriali hanno iniziato ad attirare l'attenzione dei
telespettatori: le parole del direttore hanno iniziato ad esser giudicate troppo "di parte". Per l'esattezza, secondo quanto messo in risalto da chi lo critica, dalla parte del premier
Berlusconi.
Di fronte a molteplici vicende, Minzolini ha manifestato chiaramente il proprio pensiero, pensiero che, spesso, collimava con quanto espresso del Presidente del Consiglio. Il fatto ha scatenato battute ironiche, sarcasmo, giudizi e critiche al giornalista, accusato di essere un "servo" del potere.
La vicenda ha tenuto banco anche su Facebook , ma il tutto si è aggravato recentemente, quando Minzolini ha deciso di licenziare alcuni giornalisti,
Massimo De Strobel,
Paolo Di Giannantonio,
Tiziana Ferrario, e
Piero Damosso, i quali non avevano firmato la
lettera inviata da alcuni colleghi, dove si difendeva l'operato del direttore.
Oltre a loro, sembra che a
Maria Luisa Busi, popolare volto del Tg1, sia stata indirizzata una lettera di richiamo.
Tutto questo ha scatenato le polemiche dei telespettatori, i quali, decisi a difendere i
giornalisti "epurati" e il loro diritto a poter assistere ad un telegiornale il più obbiettivo possibile, hanno preso d'assalto la pagina del Tg1 su Facebook.
La pagina, creata per offrire agli utenti la possibilità di rivedere i
servizi trasmessi nel
telegiornale, si è infatti trasformata nel luogo virtuale dove i critici di Minzolini possono sfogarsi: le frasi degli utenti, infatti, mostrano piena
solidarietà ai giornalisti licenziati e alla Busi, spronata a resistere dinanzi alle pressioni esterne.

La
linea editoriale del Tg1 è quindi l'oggetto principale dei post degli utenti, che rivendicano spesso il loro potere decisionale, in qualità di abbonati Rai.
Il
social network, in questo come in altri episodi in passato, mostra come - nonostante le ricerche sociologiche mostrino la
disaffezione dei cittadini per la
politica e il poco interesse ad assumersi le responsabilità e gli
impegni civili, con i diritti e i doveri che ne derivano - tra la gente bruci ancora la fiamma della passione che spinge a esternare il proprio pensiero senza paura.
A prescindere dall'opinione personale che ciascuno di noi può avere in merito alla vicenda, quanto sta accadendo mostra come il
popolo del web, che è oggi una cospicua parte della popolazione in generale, è attento e pronto ad analizzare quanto avviene.
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