Fra le varie questioni connesse al
digitale terrestre e alla sua diffusione sul territorio nazionale ve n'è una di cui si sta occupando l'
Agcom.
Stiamo parlando della
numerazione automatica dei
canali televisivi del digitale terrestre: stando a quanto trapelato, infatti, l'Agcom ha avviato una consultazione per stabilire la modalità di attribuzione dei numeri ai diversi fornitori di
servizi di media audiovisivi.
I
criteri oggetto della consultazione sono i seguenti: i numeri dall'1 al 9 dovrebbero essere affidati ai canali generalisti; i numeri dal 10 al 19 alle emittenti locali prima basate sul sistema analogico più radicate sul territorio; i numeri da 20 a 70 ai canali digitali nazionali suddivisi per generi di programmazione; i numeri da 71 a 100 alle emittenti locali escluse dal primo gruppo.
Per i numeri che vanno dal 100 al 200 dovrebbe essere ripetuto il medesimo sistema.Dal 300 in poi dovrebbero partire i canali a pagamento; dal 500 al 599 dovrebbe essere dato spazio alle trasmissioni in HD; infine i canali da 600 a 699 dovrebbero essere riservati ai servizi radio.
A causa di questa numerazione sono però scattate le polemiche: protagonisti, i responsabili delle emittenti locali, che chiedono maggiore rilievo.
Un esempio di ciò è la dichiarazione di Maurizio Giunco, presidente dell'associazione Tv locali Frt ed editore di Espansione Tv di Como: "Se fino al numero 19 la bozza è rispettosa delle nostre esigenze, dal venti in poi diventa molto squilibrata in favore delle nazionali. Noi avevamo proposto che i canali locali partissero dal 50, in modo da suddividerli equamente. Spero proprio che nelle consultazioni di questi giorni la delibera cambi, perchà© così noi non ci stiamo.".
La consultazione avrà una durata di 15 giorni.
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