Una legge, una misura restrittiva, un approccio cauto, sentenze giudiziarie: in diversi modi la
censura di internet sta diventando realtà per un numero sempre crescente di governi nel mondo.
A sostenerlo è uno dei vertici di
Google, una delle aziende protagoniste del web, imbattutasi di recente in una controversia dura con la
Cina, in un tira e molla di dichiarazioni, attacchi verbali (e non solo), che hanno occupato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo.
Quando la vicenda ha smesso di occupare l'
agenda setting mediatica il tormentone sulla
libertà del web ha smesso di far parlare di sà©. A riaccendere la questione è
Rachel Whetstone, vice Presidente della società di Mountain View, intenzionata a far riflettere su quanto sta avvenendo nel mondo di internet.
Secondo quanto ha dichiarato la Whetstone, infatti, quanto successo in Cina sarebbe solo l'esempio più eclatante del panorama generale della rete: "la
censura sul web è un problema crescente" e il "numero di governi che censurano è passato dai 4 del 2002 ai 40 attuali"; infatti la libertà di espressione sarebbe minata perchè "regimi repressivi stanno realizzando sistemi di
filtraggio e attuando la repressione del
dissenso online, con dure conseguenze per chi viola le regole". Accuse gravi, quelle che giungono da una dei vertici di Google, accuse che, verosimilmente, attireranno l'
attenzione mediatica sulla questione.
Whetstone ha messo in rilievo come una delle cause dell'
azione repressiva dei governi sia il ruolo fondamentale che la rete ha assunto nella società contemporanea: "l'aumento della
censura governativa sul web è senza dubbio stimolata dal fatto che un numero record ha oggi accesso a Internet, generando più contenuti che mai", ad esempio, sottolinea la manager "ogni minuto su YouTube vengono caricate 24 ore di video".
Tutto ciò ha una conseguenza diretta: "crea grandi sfide per governi avvezzi a controllare la carta stampata, radio e Tv".
Libertà e censura, internet e società : quattro parole chiave di un discorso, quello della vice presidente di Google, che inquadra lo status attuale dei fatti e punta ad attirare l'attenzione degli
utenti su quella partita, quella contro il potere censorio, sempre aperta.
Google, a tal riguardo, sembra decisa a difendere i propri diritti e quelli del popolo del web, con le unghie e con i denti: "Continuiamo a credere che una maggiore quantità di informazioni significhi più scelta, più libertà e in conclusione più potere per i singoli cittadini".
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