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Stato di internet nel mondo: l'Asia avanza, l'Italia arranca

Nel consueto rapporto di Akamai sulle performance del web nel mondo emergono dati interessanti: l'Asia procede spedita, mentre l'Europa procede più lentamente. Migliora la velocità  delle reti mobile.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 21/04/2010

Akamai ha pubblicato il suo consueto State of the Internet Report relativo all'ultimo trimestre 2009, dove viene analizzato lo stato della rete a livello mondiale.
In linea generale le connessioni aumentano di velocità  a livello globale, ma è interessante delineare le eccellenze e i demeriti. Akamai esamina ogni città  che disponga di almeno 50mila indirizzi IP unici connessi al proprio network.
Purtroppo la classifica dei 100 centri urbani più veloci al mondo non include alcuna cittadina del nostro paese. Al contrario a farla da padrone è l'Oriente con 62 città  - di cui ben 48 nel solo Giappone.
L'Europa piazza solo
15 centri urbani di 6 diverse nazioni: il primo che si incontra nella classifica è Oxford, al quinto posto, seguita, molto più giù, da Trondheim e Enschede, in Olanda. Niente male anche la trentottesima piazza di Brno in Repubblica Ceca e la quarantacinquesima di Costanta, Romania. Nessuno dei nostri "poli" tecnologico/industriali figura nella lista: Milano, Roma, Torino non rientrano nello speciale elenco.
La velocità  di connessione più elevata è tutta nel Sol Levante: Hong Kong, Corea del Sud e Giappone si spartiscono l'importante primato, superando i 7,5 Mbps in media. L'Italia si attesta a un modesto 2,8 Mbps.
L'aumento del numero di indirizzi IP, inoltre, è un ottimo segnale della penetrazione di Internet nelle varie popolazioni: il report ha evidenziato una buona performance della Norvegia in questo particolare ambito, con una penetrazione pari al 49%.
A livello globale, comunque, aumentano le velocità  di navigazione e cala il numero dei Paesi con velocità  sotto 1 Mbps: dai 103 del report precedente si è passati a 96. Degne di nota anche le rilevazioni riguardanti le reti mobile. Resta la difficoltà  di fissare uno standard di velocità  riconosciuto: troppe sono le variabili tecniche che entrano in gioco. Per intendersi, si va dai 3,2 Mbps di un carrier in Austria, ai 106 Kbps di un operatore slovacco. In Italia si parla di un divario pari a 2 Mbps tra la velocità  maggiore sul mercato (3,2 Mbps) e quella minore (1,2 Mbps).
A dire il vero, questo è il dato che più premia il Bel Paese: a livello di velocità  mobile siamo al
terzo posto. In ambito sicurezza, infine, Akamai ha evidenziato che gli attacchi informatici su scala globale hanno avuto origine da 200 paesi diversi, rispetto ai 207 del trimestre precedente. Al primo posto la Russia con il 13% delle azioni criminali, seguita da Usa e Cina. L'Italia passa dal quinto posto (5,4%), al sesto (4,5%).

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