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Cellulari-malattie, uno studio trentennale per avere più risposte

E' stato avviato uno studio, chiamato Cosmos, che si propone di analizzare gli effetti dell'utilizzo dei cellulari a lungo termine, per comprendere l'eventuale rapporto con l'insorgenza di malattie. Lo studio sarà  trentennale e avrà  luogo in cinque Paesi europei.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 24/04/2010

Dagli anni '90, da quando, prima in sordina e poi con una dilagante abitudine le nostre borse e le nostre tasche sono state riempite da un accessorio di cui non avremmo più potuto fare a meno, il cellulare, l'eterno dubbio che ci portiamo appresso è se esso faccia bene o male alla salute.
Siamo così assuefatti dal suo utilizzo che ci risulta anche difficile ricordare quando i telefonini non erano ancora diffusi: tempo fa, quando si è diffusa la notizia della decisione di Agcom di eliminare le cabine telefoniche, molti hanno ripensato a quando esse costituivano l'unico mezzo per comunicare quando si era lontani da casa.
Tempi lontani, che i ragazzi di oggi, verosimilmente, hanno difficoltà  ad immaginare, per quanto l'uso del cellulare sia diventato oggi, non solo diffuso, ma un vero e proprio caposaldo della comunicazione.
Per rispondere al dubbio sugli effetti sulla salute delle persone si è spesso fatto riferimento a ricerche, che conducevano a risultati dissimili, sia nell'indicare se esista o meno la correlazione fra l'utilizzo del telefonini e la comparsa di malattie, sia sulla presunta gravità  di ciò.
E' stato ora lanciato uno studio che cercherà  di rispondere in maniera più approfondita a queste perplessità , basandosi su una ricerca protratta per un lungo arco di tempo. Il nome dello studio è Cohort study on mobile communications (Cosmos) e sarà  portato avanti in cinque paesi europei: i ricercatori del Cosmos si prefiggono lo scopo di scoprire eventuali rapporti fra l'uso dei cellulari e l'insorgenza di problemi di salute a lungo termine, ad esempio tumori e malattie neurologiche.
Gli organizzatori della ricerca hanno messo in rilievo come esso costituisca lo studio più esteso di questa tipologia, analizzando un campione di 250.000 persone, di un'età  compresa fra i 18 e i 69 anni; Gi Stati in cui verrà  eseguito lo studio sono: Gran Bretagna, Finlandia, Olanda, Svezia e Danimarca.
Secondo il professor Paul Elliott, che dirigerà  la ricerca all'Imperial College London, per comprendere appieno i rischi legati ai telefonini è necessario basarsi su analisi e ricerche a lungo termine, perchà© molte malattie e in particolare diversi tumori impiegano anni per svilupparsi.
Per questa ragione, il Cosmos si baserà  su analisi a lungo termine, anche della durata di 10, 20 o 30 anni. Elliott ha sottolineato come "Per gli utenti attuali e per le generazioni future è una cosa da fare. I ricercatori finora si sono necessariamente focalizzati sull'uso (dei telefonini) a breve termine, meno di 10 anni".
Occorrerà  attendere del tempo per avere i primi risultati, certo, ma, tenendo conto dell'utilizzo massiccio che le persone fanno dei cellulari, sarà  valsa la pena attendere, così da avere più certezze sui rischi legati a questi strumenti, ormai indispensabili per tutti noi.

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