Al convegno "
The Brain Revolution" - organizzato a Roma in occasione del 101° compleanno di
Rita Levi Montalcini - il professor
Idan Segev dell'Università ebraica di Gerusalemme ha presentato il progetto "
Blue Brain".
Si tratta di un'iniziativa che si propone di
replicare su un supercomputer diversi tipi di cervelli esistenti in natura, uomo compreso. Si partirà con l'encefalo del topo per passare a organi più complessi come quelli di gatti e scimmie. Per ultimo l'essere umano, dopo un lavoro la cui durata è stimata in
vent'anni.
lo scopo del progetto è arrivare a
capire i meccanismi che regolano il cervello, meccanismi che ancora sono sfuggenti e oscuri. Con la replica "informatica" dell'organo, infatti, gli studiosi intendono arrivare a fondo anche di ciò che causa le più gravi
malattie neurodegenerative, vero tallone d'achille della medicina odierna.
E non è un caso che il progetto sia stato presentato al convegno "The Brain Revolution": il professor Segev, infatti, prevede "una vera e propria rivoluzione che sarà probabilmente più importante di quella industriale e informatica". Lo studioso si riferisce alle
nuove scoperte e ai progressi che ogni giorno spingono l'uomo sempre più avanti sulla strada della conoscenza, anche di sà© stesso.
Il processo di replicazione sarà strutturato in più fasi:
in primis verrà
ricreata la rete nervosa, poi le
connessioni in essa presenti e, infine, l'
attività elettrica del cervello. Il supercomputer, il cui sviluppo è compito di
IBM, sarà incredibilmente complesso: la macchina, infatti, sarà simile a quella utilizzata per la
mappatura del DNA umano.
Ma il modello sarà un organo in particolare? No, riferisce il professor Segev, sarà un cervello "generico", quindi ancor più adatto a rappresentare i vari scenari che, ogni giorno, i neurologi si trovano davanti nella loro attività lavorativa.
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