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Videosorveglianza, la privacy innanzitutto

Il Garante per la privacy ha stabilito che le videocamere di sorveglianza dovranno essere segnalate adeguatamente, in modo che i cittadini abbiano la possibilità  di sapere di essere ripresi.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 27/04/2010

Sì, la sicurezza è importante, irrinunciabile, ma la privacy individuale lo è altrettanto: sembra essere questo il pensiero alla base della decisione del Garante per la privacy, che ha imposto il posizionamento di una segnaletica adeguata al fianco delle videocamere di sorveglianza.
Le piccole telecamere, collegate alle Forze dell'Ordine, per poter funzionare dovranno essere abbinate ad una cartellonistica, grazie alla quale i cittadini sapranno di essere ripresi.
Queste alcune delle novità  del nuovo provvedimento del Garante, che sostituisce il precedente del 2004 e ridisegna le linee guida della videosorveglianza.
Un altro punto fondamentale del nuovo approccio è il tempo massimo di conservazione dei dati, che scende a 24 ore; per alcuni casi specifici, ad esempio le banche, il tempo massimo è pari a una settimana: dopo 7 giorni, quindi, le riprese delle videocamere verranno cancellate.
Inoltre, sono state tracciate alcune linee di confine su cosa può essere concesso ai gestori delle telecamere e cosa no, a seconda della tipologia di strumento utilizzato.
Ad esempio, per i sistemi intelligenti, ossia i sistemi di videosorveglianza dotati di software capaci di associare le immagini a dati biometrici, ad esempio il riconoscimento facciale, sarà  obbligatoria una verifica preliminare da parte del Garante. 

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