Alcuni senatori statunitensi sono preoccupati dalle nuove impostazioni sulla privacy introdotte da
Facebook. Ed hanno deciso di esprimere le loro considerazioni in merito in una lettera inviata direttamente al creatore del celebre social network,
Mark Zuckerberg.
La novità è semplice: il team ha da poco comunicato che le
informazioni personali degli iscritti alla piattaforma (ormai più di 400 milioni) saranno messe a disposizione non solo degli amici di ogni singolo utente, ma anche di terzi. Dati quali la città in cui una persona si trova, quella in cui è residente, i suoi gusti e interessi ed i suoi amici diventeranno quindi di dominio pubblico. Ciò significa che gli
inserzionisti potranno accedere ad una miniera di informazioni utili per le loro strategie di marketing, soprattutto nell'ottica dei nuovi metodi di pubblicità come l'
interest-based advertising, che si basa proprio sui gusti e sulle preferenze degli utenti.
I senatori
Charles Schumer, Michael Bennet, Mark Begich e Al Franken si oppongono a questo cambiamento così come alla nuova impostazione che permette a parti terze di archiviare dati sugli utenti per più di 24 ore. In discussione anche l'introduzione del bottone
"Mi piace" sul social network, che potrebbe ulteriormente minare la riservatezza degli iscritti.
"Siamo preoccupati - scrivono i rappresentanti - che questa funzione consenta a parti terze di aver accesso non solo alle informazioni del profilo pubblico di un utente, ma anche alla sua lista di amici e alle informazioni pubblicamente disponibili relative a questi".
I senatori auspicano che la
Federal Trade Commission avvii un'indagine in merito a questi cambiamenti; ma nel frattempo, credono "che Facebook possa intraprendere passi per alleviare le preoccupazioni dei suoi utenti".
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