Era capitato altre volte, ma il finale era stato differente.
Considerando la centralità che i
social network,
Facebook in primis, hanno per gli adolescenti di oggi, non c'è da stupirsi che la bacheca spesso assuma il ruolo di novello "
diario dei segreti", con, magari, frasi postate sperando che qualcuno ne colga il vero significato.
In altre occasioni, diversi ragazzi intenzionati a suicidarsi erano stati salvati da amici che avevano letto frasi disperate di saluto su internet e avevano chiamato i soccorsi.
Chissà se L.F., il
giovane suicidatosi nel
Piave, in fondo, aveva sperato fino all'ultimo di essere fermato o, chissà , se quel messaggio su Facebook era davvero, a suo modo, un
saluto autentico.
Difficile da dirsi e, forse, inutile starci a riflettere: purtroppo la vita di un
17enne si è spezzata, nel più tragico dei modi.
"Basta, sono stanco di tutto e di tutti, non mi fido più di nessuno, mi fa troppo schifo vivere così ma ci sono troppo dentro per venirne fuori. Voglio andarmene via da qui, mi serve un po' di relax. Chiedo solo una cosa a chi ci tiene a me: non dimenticatemi": questo il triste
messaggio postato dal giovane sul suo profilo di Facebook, prima di uscire di casa e gettarsi nel Piave.
Il suo corpo è stato ritrovato dai sommozzatori dei
vigili del fuoco di Vicenza, nei pressi del ponte della Vittoria. Secondo quanto reso noto dalle
Forze dell'Ordine, il giovane si sarebbe gettato nel Piave con il casco integrale addosso, casco recuperato ieri mattina dai sommozzatori.
La ricerca si è protratta per oltre un giorno e mezzo, fino alla tragica scoperta.
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