Mentre non accennano a placarsi le polemiche sulla nuove impostazioni della
privacy recentemente introdotte da
Facebook,
Sophos segnala un altro caso che mette in discussione l'efficacia e la trasparenza delle tanto chiacchierate modalità di gestione dei dati personali degli utenti da parte di Facebook.
Sophos ha infatti intercettato numerosi e preoccupati messaggi di allarme che raccontano di un presunto attacco informatico in corso sul social network: un sintomo di questo attacco sarebbe individuabile nel rapido quanto improvviso aumento nel numero di
Suggerimenti di amicizia segnalato da molti utenti. Seppur comprensibile a fronte delle polemiche che ultimamente stanno interessando il social network, l'allarme è però del tutto infondato: "I Suggerimenti di amicizia non possono in alcun modo essere considerati un segnale attendibile della presenza di un virus, come si legge invece nei messaggi di allarme circolanti su Facebook", chiarisce
Graham Cluley, senior technology consultant di Sophos.
La causa del proliferare dei Suggerimenti di amicizia che ha scatenato questa irragionevole ondata di panico informatico è da individuare piuttosto nelle nuove impostazioni sulla privacy recentemente introdotte da
Zuckerberg e soci.
Al seguente
indirizzo Sophos fornisce maggiori informazioni su questo tema e precise indicazioni sulla corretta procedura per cancellare definitivamente dal sistema che gestisce i Suggerimenti di amicizia gli indirizzi email importati su Facebook.
Le preoccupazioni per la tutela della privacy sono state evidenziate dal sondaggio svolto recentemente da Sophos: circa
due terzi degli utenti ha infatti dichiarato di aver già considerato l'ipotesi di abbandonare il social network, mentre il
16% avrebbe già voltato le spalle a Zuckerberg e soci.
Purtroppo, non è solo la privacy a preoccupare gli esperti di sicurezza informatica di tutto il mondo. I social network, con Facebook in testa, sono infatti sempre più spesso utilizzati da
hacker e
cybercriminali come piattaforma per mettere in atto frodi e furti d'identità online, con un potenziale virale quindi molto più ampio rispetto all'epoca del Web 1.0: a conferma di questa tendenza, il Rapporto sulla sicurezza informatica recentemente pubblicato da Sophos rivela che
il numero di utenti Facebook colpiti da malware tramite social network è cresciuto del 70% nel 2009.
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