"Oggi è il QuitFacebookDay - il giorno della fuga da FB... come vedete non partecipo :D": ha scritto questa mattina sul proprio status A.B, uno dei milioni di utenti di
Facebook.
Un messaggio che fa sorridere, perchà© ironizza su quello che sarebbe dovuto essere il giorno dell'abbandono in massa del più popolare social network. Mentre nel quartier generale di
MySpace già si sperava di recuperare una parte degli
utenti persi dopo il boom di Facebook e mentre
Twitter già sognava di volare ancora più in alto..qualcosa è andato "storto".
Nessun brindisi nelle sedi dei
social network rivali, quindi, perchà©, presumibilmente, non vi sarà nessun esodo di massa.
Le recenti polemiche sulla mancanza di privacy sul sito avevano innescato una reazione a catena di accuse contro la creatura di
Zuckerberg: articoli, dibattiti, sistemi di analisi delle informazioni degli utenti diffuse in rete, fino alla creazione del
Quit Facebook Day... il giorno di quello che sarebbe dovuto essere il tracollo del più conosciuto fra i social network.
Gli utenti restano e dimostrano di non credere alle accuse rivolte al sito o di non attribuire alla questione una fondamentale rilevanza. Forse qualcuno avrà cancellato il proprio
profilo, ma saranno solo una piccola percentuale, rispetto ai milioni di iscritti al sito.
Tanto clamore per nulla, quindi?
Forse, perchà© è verosimile ipotizzare, comunque, che una parte degli utenti, pur non facendo il
logout definitivo, avranno riflettuto su quanto accaduto nelle scorse settimane e, pur apprezzando le nuove
impostazioni sulla privacy lanciate da Facebook, cercheranno d'ora in poi di non pubblicare immagini e contenuti che potrebbero nuocere loro, qualora fossero diffusi su internet a loro insaputa.
Maggiore
consapevolezza, ecco: il popolo di Facebook, probabilmente, oggi non abbandonerà il sito, ma inizierà ad esplorare con
maggiore attenzione le impostazioni privacy, cliccando su "solo amici" e impedendo la diffusione delle proprie
informazioni personali.
Poco male, per Zuckerberg & Co: dopo i timori di una caduta, il 31 maggio 2010 trascorrerà senza che il telefono del quartiere generale continui a suonare per portare cattive notizie.
Salvo smentite.
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