Ha preso il via il
tavolo sulle
reti di nuova generazione voluto dal viceministro allo sviluppo economico
Paolo Romani. All'incontro hanno partecipato i vertici di
Fastweb, Vodafone e Wind (promotori del progetto "2010 fibra per l'Italia") oltre ai rappresentanti di
3 Italia e
Bt Italia. Esclusa, invece, la joint venture di operatori medi che aveva chiesto di poter essere inclusa nelle discussioni e che comprendeva
Infracom, Unidata, MC-link, Aemcom, Enter, Brennercom, Cdlan e KPNQwest Italia.
Nella prima giornata di confronto, fa sapere il Ministero, è stata decisa l'istituzione di un
gruppo di lavoro tecnico ''strutturato in modo da sviluppare un piano di lavoro che permetta i necessari approfondimenti tecnici, tecnologici, economici e finanziari, nella volontà concreta di razionalizzare le risorse per l'implementazione delle reti di comunicazione elettronica". Il gruppo sarà guidato dal Ministero dello Sviluppo Economico e affiancato da advisor.
Il modello esposto dal Governo come ideale per la digitalizzazione del paese è "un modello di realizzazione in
Partnership Pubblico Privato: "il modello di sviluppo delle infrastrutture digitali consiste nella condivisione di organismi anche societari che presiedono allo sviluppo delle infrastrutture di rete, aperti alla partecipazione del Governo, delle Regioni, di Investitori Istituzionali e - ovviamente - degli Operatori di Telecomunicazioni, con governance aperta, coordinamento a livello nazionale, ma declinabile su base regionale, con la massima flessibilità rispetto alle esigenze delle diverse realtà territoriali''.
"Abbiamo fatto
un passo avanti – ha commentato il viceministro Romani - abbiamo riunito tutti gli operatori Tlc intorno a un tavolo su un progetto condiviso e poi si dovrà capire come fare un business plan". Romani ha aggiunto che c'è stata "condivisione su quanto definito per andare avanti".
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