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L'Interpol chiede aiuto alla rete per scovare i criminali

L'Interpol ha lanciato una caccia all'uomo globale partend dal web: col progetto Infra-Red, la polizia ha chiesto aiuto ai netizen per scovare 450 criminali latitanti in tutto il mondo.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 06/07/2010

L'Interpol chiede aiuto al web per trovare dei pericolosi criminali sparsi in tutto il mondo.
Il progetto in questione si chiama Infra-Red e si propone di coinvolgere la gente comune nella caccia a 450 criminali accusati di reati gravissimi, come omicidio, pedofilia, vendita di organi e molto altro.
La notizia fa scalpore perchè si tratta del primo episodio di questo tipo, in cui viene espressamente richiesto il contributo dei cybernauti e quindi, dei cittadini comuni.
Infra-Red è un'iniziativa partita lo scorso 3 maggio dalla sede dell'Interpol di Lione: come detto, l'obiettivo sono 450 criminali latitanti in 29 nazioni diverse.
Gli avvistamenti possono essere comunicati all'indirizzo fugitive@interpol.int, mentre le informazioni sui ricercati sono disponibili sul sito ufficiale dell'Interpol. Se si vuole collaborare mantenendo l'anonimato, invece, si possono comunicare tutte le informazioni attraverso il sito www.csiworld.org.
Tutti i dati ricevuti, poi, verranno raccolti dalla sede Interpol di Lione e trasmessi ai 188 paesi alleati per sconfiggere la criminalità  a livello globale.
Ad oggi, la polizia internazionale ha già  messo le manette a oltre 100 ricercati speciali, ma quelli che mancano all'appello sono ancora troppi. Per questo motivo l'autorità  ha chiesto aiuto direttamente ai cittadini delle 29 nazioni in cui tali criminali sarebbero nascosti. Il tutto attraverso la rete.
"Ci sono individui di cui non disponiamo informazioni aggiornate e soprattutto non abbiamo idea di dove si possano essere rifugiati, per questo abbiamo domandato al pubblico di darci man forte", ha rivelato Martin Cox, coordinatore dell'operazione.
Nel dettaglio l'Interpol pensa che gli utenti di internet possano avere avuto contatti con i fuggitivi, anche attraverso i social network come Facebook e Twitter. Queste nuove tecnologie, spesso associate a problemi di privacy e a  episodi deprecabili, questa volta potrebbero dare una mano nell'assicurare pericolosi criminali alla giustizia.



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