Lo scorso 2 luglio
News International, casa editrice di proprietà di
Rupert Murdoch, ha introdotto l'accesso a pagamento sui siti del
Times e del
Sunday times. La tariffa prevede una sterlina per l'accesso giornaliero ai contenuti dei due siti, mentre due sterline garantiscono l'accesso settimanale.
Questo esperimento, soprannominato dai sudditi di Sua Maestà "
paywall", è stato seguito con molto interesse da tutto il settore legato all'editoria, che come è noto attraversa un vero e proprio periodo di crisi acutizzato proprio dall'avvento di internet, che, si sa, ha rivoluzionato l'accesso e la fruizione delle notizie.
Ecco, a circa venti giorni dall'introduzione della "tariffa" i numeri sembrano dare ragione, senz'ombra di dubbio, a tutti i sostenitori dell'online senza canoni. Infatti i dati di accesso ai siti web delle due famose testate giornalistiche inglesi sono in caduta libera. Dopo una prima settimana i lettori sono scesi ad un terzo rispetto a quelli registrati nella fase gratuita. L'ultimo aggiornamento del 20 luglio registra solamente
27500 lettori paganti, ben il
90% meno rispetto ai
333 mila visitatori unici di febbraio.

Al momento però è bene precisare che tutti i dati raccolti si basano su stime, che risultano ancora più complicate dal fatto che l'editrice News International non fa più parte del programma di auditing della società
ABC e non fornisce cifre legate al traffico sui suoi siti web.
A questo punto, sempre che i dati siano veritieri, bisognerà capire se gli introiti ricavati dall'accesso a pagamento saranno sufficienti. E inoltre si dovranno fare i conti con un mercato pubblicitario che sicuramente considererà meno vantaggioso pubblicare campagne su pagine così scarsamente visitate.
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