Sky potrà partecipare all'asta per l'assegnazione delle frequenze per il
digitale terrestre. Lo ha decretato ieri la
Commissione Europea, sancendo così l'entrata di
Murdoch e soci nel nuovo universo televisivo italiano.
L'emittente era inizialmente stata esclusa dalla piattaforma a causa dell'ingente quota di mercato detenuta sul satellite. Ma ora lo scenario è cambiato: la decisione dell'istituzione è dovuta ai "cambiamenti sopravvenuti nel mercato italiano".
L'entrata in pista di Sky "garantirebbe il mantenimento di un
mercato competitivo in Italia e permetterebbe un aumento della concorrenza sul mercato della Tv digitale italiana" ha spiegato
Jonathan Todd, portavoce della Commissione UE.
Sky dovrà però conformarsi a due vincoli: potrà vedersi assegnata
una sola frequenza e potrà trasmettere
solo canali in chiaro per i prossimi 5 anni, abbandonando le offerte a pagamento.
Mediaset, che fin dall'inizio si era opposta a questa ipotesi, non ha accolto favorevolmente la notizia, e ha già annunciato di voler fare
ricorso alla Corte di Giustizia europea.
In una nota diramata in queste ore, la società si dice "assolutamente sconcertata della decisione presa oggi dalla Commissione Europea". "Riteniamo che le condizioni fissate dalla Commissione nel 2003 – prosegue il comunicato - che impedivano a Sky di entrare nella tv digitale terrestre sino al 2012 in virtù della sua posizione dominante sul mercato pay, siano ancora valide come del resto il market test svolto tra tutti gli operatori italiani ha sostenuto".
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