Jeremiah Grossman, Cto di
WhiteHat Security, punta il dito contro il browser Safari, accusandolo di non garantire la tutela della
riservatezza degli utenti.
Secondo quanto afferma Grossman, le
versioni 4 e 5 di
Safari permetterebbero a siti web impostati per impossessarsi dei
dati personali presenti nel browser, di agire senza alcun intoppo.
Il problema sarebbe una
funzione del programma di navigazione della Apple, attivata di
default: si tratta dell'impostazione presente in
Preferenze/Riempimento automatico/Utilizza informazioni dalla mia scheda Rubrica indirizzi.
Il rischio sarebbe quindi quello di un furto dei dati personali presenti nella
rubrica degli indirizzi del proprio Pc, per opera di
siti predisposti a farlo.
Grossman ha spiegato come la falla potrebbe essere connessa al componente open-source
WebKit di Safari, presente anche nelle vecchie versioni di
Google Chrome.
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