Attenzione al web e ai social network. L'ennesimo invito a cautelare la propria privacy arriva da
Eric Schmidt, Ceo di
Google.
Il manager, in una recente intervista rilasciata al
Wall Street Journal, ha voluto sottolineare come le informazioni inserite in rete non siano più cancellabili, e restino potenzialmente per sempre online rischiando di compromettere anche una futura carriera lavorativa.
Il problema è ormai noto: cosa succede, per esempio, se il dipartimento risorse umane di un'azienda decide di fare una ricerca online per selezionare i candidati più idonei ad un lavoro? Potrebbe scoprire molti particolari personali, intimi, magari imbarazzanti su di loro.
I
social network si rivelano in questo frangente come un amico scomodo e indiscreto, che rischia di rivelare bravate e "scheletri nell'armadio" che vorremmo tenere nascosti.
"Non credo che ci si renda conto – afferma Schmidt - di cosa accade quando tutto è disponibile per chiunque e in qualunque momento".
Che fare, quindi? La provocatoria soluzione trovata dal numero uno di Google è quantomeno originale: secondo Schmidt, in futuro si arriverà al punto di
cambiare identità pur di sfuggire al proprio passato: "un giorno – afferma - ogni giovane avrà automaticamente il diritto di cambiare il suo nome al compimento dei 18 anni per cancellare le bravate memorizzate sui social network da ragazzino".
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