Una macchina che legge i pensieri potrebbe non essere più un argomento solo da letteratura fantascientifica.
Alcuni ricercatori della
Utah University, infatti, sono riusciti a trovare il modo di "tradurre" i pensieri in parole, con l'uso di un
computer e di alcuni
sensori.
Gli scienziati hanno
collegato una serie di elettrodi al cervello di un paziente epilettico, cui mancava una parte del cranio a causa di un'operazione.
I 32 sensori connessi al centro della parola trasmettevano a un computer gli
impulsi del paziente, mentre quest'ultimo leggeva, a mente, le parole "si", "no", "caldo", "freddo", "affamato", "assetato", "ciao", "arrivederci", "più" e "meno".

Successivamente le parole succitate sono state lette a voce alta al computer, che è riuscito ad
associare con successo l'impulso cerebrale al termine corrispondente, dal 76% al 90% delle volte.
"Siamo riusciti a decodificare i suoni delle parole utilizzando solo i segnali provenienti dal cervello, utilizzando un dispositivo che è una promessa per il futuro della terapia sui pazienti paralizzati, che non possono parlare", ha dichiarato il professor
Bradley Greger, a capo del team di ricerca della Utah University.
La tecnologia potrebbe rendere possibile la
lettura dei pensieri e la scoperta ha ovviamente suscitato l'esultanza della comunità scientifica.
"La definirei '
Lettura del cervello' e speriamo che in due o tre anni sarà disponibile per l'uso sui pazienti paralizzati", ha aggiunto Greger.
Sempre lo stesso studioso ha annunciato che il prossimo
obiettivo del suo team è quello di costruire una
macchina che "legga" ad alta voce le parole che vengono pensate da una persona: la teoria è che gli impulsi cerebrali prodotti quando si parla siano gli stessi anche quando un essere umano "pensa" le parole.
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