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Giornalista catturato in Afganistan usa Twitter per chiedere aiuto

Un reporter giapponese catturato in Afganistan è riuscito a mettere le mani su un cellulare dei suoi carcerieri: con due tweet su Twitter il giornalista ha lanciato l'SOS.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 09/09/2010

Cinguettii dalla prigione per un giornalista catturato in Afganistan. Il reporter giapponese Kosuke Tsuneoka è stato preso in ostaggio da alcuni terroristi islamici e, detenuto, ha lasciato i suoi famigliari e parenti nell'angoscia di non sapere nulla sul il loro caro.
La detenzione e il silenzio di 5 mesi sono stati interrotti da due brevi tweets apparsi sul profilo Twitter di Tsuneoka: "Sono ancora vivo, ma in prigione" e "Mi trovo a Kunduz. Nella prigione del comandante Lativ".
Come ha fatto il reporter a inviare i messaggi? Lo ha spiegato lui stesso, liberato poco tempo fa.
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Uno dei terroristi aveva un Nokia N70 ma non sapeva utilizzare la connessione ad internet, così ha chiesto aiuto al prigioniero giapponese. Il reporter a quel punto ha potuto mostrare al suo carceriere l'utilizzo di Twitter, lanciando i due SOS di cui sopra. 
Il sollievo della famiglia e degli amici è stato notevole, ed è aumentato ancora di più dopo la liberazione di Tsuneoka, avvenuta poche ore dopo.
Sembra che i due tweet non c'entrino nulla con la liberazione, mentre la chiave di volta potrebbe essere stata la conversione alla fede islamica del giornalista, avvenuta nel 2000.


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